La permacultura esiste perché esiste la natura. La natura presuppone l'esistenza di due parti con interessi contrapposti: il cavolo e la capra, l'ecosistema naturale e la cittá. Alcune ecosofie vorrebbero cancellare o ignorare questa opposizione fondamentale.
Per contribuire a una interpretazione più approfondita della permacultura, è stato aperto questo sito, ispirato all'ignoto pensiero di Paperinik: «è interessante notare come una vera e felice autosufficienza di molti ecovillaggi in rete, vista dalla cittá somigli più a una disgrazia per la città e per l'economia tutta». Una verità scioccante ma dalle conseguenze numerose e visibili a tutti...

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Il mistero dell'inflazione rivelato ai popoli

di A. Francesco Papa

inflazione UE euro lire macroeconomia

Contro una EMISSIONE LIBERA DI MONETA senza interesse da parte degli Stati Sovrani, i più, spesso pdioti, rammentano i tassi di inflazione venezuelani o cmq di paesi svantaggiati (svantaggiati dalla vicinanza con gli USA): Argentina, Cile e compagnia bella e di paesi africani, predati dalla "sapiente" gestione di conquistadores stranieri.
Ecco molto pochi sanno che il Venezuela non produce niente eccetto petrolio. Quindi, dipendendo dall'estero per tutto, il Venezuela deve comprare tutto dall'estero, e quando non vende greggio all'estero, preso dal panico stampa più moneta ("inflazione"), ma questo è inutile: IL PAESE NON AUTOPRODUCENDO NULLA NON HA POTERE DI CONTRATTAZIONE, ovvero la sua moneta NON PUO' avere "peso"!
Mettici pure una guerra civile in mezzo, e per quel paese è proprio finita.

Diverso è il caso di una moneta italiana cui è agganciata una costante e celebre produzione "Made in Italy".
In questo caso - omologo per tutti gli Stati ad economia avanzata, la libera stampa non produce orrida inflazione negativa, bensì inflazione positiva connessa a processi di svalutazione che rilanciano le esportazioni, dal momento che un prodotto che può essere acquistato a poco da un mercato estero con moneta pesante (ad es. marco), viene venduto meglio all'estero: è più "competitivo".

Una EMORRAGGIA DI PRODOTTI verso l'estero a seguito di svalutazione, in patria si converte presto in STIMOLO ALLA PRODUZIONE di quei beni, e in conseguente RAPIMENTO DEI DISOCCUPATI per metterli tutti a lavoro per la produzione di quei beni che all'estero VANNO A RUBA.

L'inflazione non è "Il Male Assoluto!" per un paese che possiede i circuiti produttivi idonei a mettere molti a lavoro!
Può essere invece altamente fastidiosa per i tessuti produttivi esteri, che mal sopporteranno la agguerrita competizione di una paese con una moneta leggera, svalutata, inflazionata, ma sempre a lavoro!
Sicchè un paese ricco con moneta pesante (ad es. Germania degli anni '90), in libera competizione con un formicaio straniero a moneta leggera (ad es. Italia degli anni '90), patirà una NATURALE EMORRAGGIA DI DENARO verso il paese più "debole" (l'Italia). Parimenti l'Italia patirà una "emoraggia di prodotti" ovvero uno smercio forsennato della propria manifattura verso i paesi più "ricchi" (la Germania).
Se si darà modo e tempo a questo processo di giungere all'equilibrio "osmotico" soldi-prodotti, si produrrà infine, com'è facile intuire, una convergenza verso un livello di benessere comune a tutti i territori convolti nell'area di libero scambio!

Inflazione Macroeconomia

Infatti una l'inflazione al 10% nel cinquantennio dopoguerra, non ha impedito all'Italia di diventare quarta o quinta potenza mondiale. Piuttosto ha aiutato intere generazioni di italiani che hanno accumulato di più tramite migliore ossigenazione (finanziamento statuale) di imprese sia pubbliche che private (lo Stato presenziava il mercato non totalmente ma al 50%).
La domanda interna non era mortificata, e pur coi prezzi che salivano e scendevano, beh... per il popolo italiano dov'era il dramma: si adeguava in fretta leggendo il diverso prezzo sul cartellino che, avendo soldi in tasca (e la "scala mobile"), pagava subito.

A seguito di alta inflazione è il supericcone che registra sicuramente una GRANDE PERDITA DEL POTERE D'ACQUISTO DEL SUO CAPITALE, ma se sei un piccolo-medio risparmiatore, l'inflazione moderata non ti distrugge mica. Distrugge ed umilia invece quasi sempre i gran ricconi, i quali purtroppo si ritroveranno loro malgrado costretti a investire o in titoli indicizzati all'inflazione per garantirsi dall'inflazione, oppure a investire in startup sociali nella meditabonda attesa di fare profitto. E nessuna di queste due opzioni sarebbe poi tragica per il corpo collettivo: nel primo caso finanziano lo Stato e le sue intenzioni di pubblica assistenza, e nel secondo mettono in moto il deposito di paperon de paperoni, che altrimenti resterebbe eterno, immobile e polveroso.
L'inflazione in un paese avanzato non è il diavolo.
L'ignoranza è il diavolo.

Più cose sapete,
meno controllabili siete!