La permacultura esiste perché esiste la natura. La natura presuppone l'esistenza di due parti con interessi contrapposti: il cavolo e la capra, l'ecosistema naturale e la cittá. Alcune ecosofie vorrebbero cancellare o ignorare questa opposizione fondamentale.
Per contribuire a una interpretazione più approfondita della permacultura, è stato aperto questo sito, ispirato all'ignoto pensiero di Paperinik: «è interessante notare come una vera e felice autosufficienza di molti ecovillaggi in rete, vista dalla cittá somigli più a una disgrazia per la città e per l'economia tutta». Una verità scioccante ma dalle conseguenze numerose e visibili a tutti...

Iscrizione al P.O.T. ➤
PO Project "Regina del Sole"
PROGETTI DEGLI ISCRITTI
------
Skip to content

"Riduzione dei Parlamentari": le sciocchezze

di A. Francesco Papa

Lo sciocco dice:

...non conta quanti siano i parlamentari, ma il loro codice morale. Se non ne hanno, posso pure essere 100.000 parlamentari, ma sarebbero comunque corruttibili come 10.

Replica allo sciocco:

Perchè allora non mettere in parlamento solo 10 persone? Le migliori in assoluto?
Costerebbero infinitamente meno!
La laurea assicurerà il codice morale, oppure li facciamo prima approvare dal papa o facciamo fare loro un corso obbligatorio dal dalai lama.

In realtà, le mele marce si trovano in tutti i gruppi, anche in quelli di 10 persone, come in quelli di centomila, ma occorre avere una certa intelligenza per capirlo, la quale non è da tutti.
In effetti Cesare beccaria era intelligente e fu seguito per diversi secoli, ora non più.

Francesco Roncalli cmq buona oligarchia. La stessa che diventò roma alla fine dell'impero: da 900 senatori a 600. Incredibile ed esatta coincidenza numerica, da 900 parlamentari a 600. Dopo, la repubblica romana finì e gli oligarchi diedero il via d'ingresso all'invasione barbarica franco-teutonica.
Mmmm...

Francesco Roncalli forse ora dopo 2.000 anni i barbari d'oltralpe saranno meno barbarici e più educati con gli italici, speriamo...

Il M5S diceva di essere diverso dagli altri, ma secondo me è ancora peggio.

Nelle fila del M5S infatti non ci sono solo parenti di mafiosi, come Francesco Aiello, cugino del boss mafioso Luigi Aiello ucciso nella faida del Reventino, ma anche parenti di massoni, come Vittorio Bruno, figlio dell’onorevole Paolo Bruno, tessera 181 della loggia massonica P2.

La P2 aveva un piano per controllare l’Italia trasformandola in un autoritarismo legale che avrebbe avuto al suo centro l'informazione. Questo programma, il Piano di Rinascita Democratica, ha dei punti in comune con il programma del M5S, ad esempio l’abolizione delle province e la riduzione del numero dei Parlamentari.

Quest’ultima opzione serve a ridurre il pluralismo politico in meno partiti, impedendo l’ingresso ai più piccoli, accentrando il potere decisionale in meno teste. E serve a facilitare il lavoro dei lobbisti, dovendo convincere meno persone a seguire le linee proposte.

Non a caso tutti i partiti di sistema, oltre al M5S, sono schierati per il taglio. La riforma del taglio del parlamentari è una riforma che vuole il sistema, ma non potendo imporla come ci ha provato in passato, cerca di far accettare questa soluzione, al problema che ha creato, come quella più giusta.

Ma tagliare la rappresentatività per migliorare la situazione è come tagliarsi il pene per far dispetto alla moglie. E la scusa del risparmio è così misera che nemmeno la commento. Se volete saperlo, la dittatura costa molto meno democrazia, non a caso furono i fascisti nel 1929 che ridussero il numero dei deputati a 400, esattamente come vogliono la P2, il M5S e compagnia bella.

Al contrario, i nostri Padri Costituenti negli scritti dell’assemblea costituente scrivevano chiaramente che il numero dei parlamentari dev’essere proporzionale alla popolazione. E dato che la popolazione è cresciuta dal secondo dopoguerra, in linea teorica dovremmo piuttosto aumentarne, invece di tagliarli. Oppure, se proprio si cerca un risparmio nella politica, sarebbe meglio togliergli tutti i benefits e tagliargli gli stipendi, magari per farli sentire più vicini al cittadino, ma anche quelli in realtà sarebbero gli spiccioli del caffè dei costi di uno Stato. Ma non per nulla la propaganda per il taglio è basata su pura retorica populistica e demagogica.