La permacultura esiste perché esiste la natura. La natura presuppone l'esistenza di due parti con interessi contrapposti: il cavolo e la capra, l'ecosistema naturale e la cittá. Alcune ecosofie vorrebbero cancellare o ignorare questa opposizione fondamentale.
Per contribuire a una interpretazione più approfondita della permacultura, è stato aperto questo sito, ispirato all'ignoto pensiero di Paperinik: «è interessante notare come una vera e felice autosufficienza di molti ecovillaggi in rete, vista dalla cittá somigli più a una disgrazia per la città e per l'economia tutta». Una verità scioccante ma dalle conseguenze numerose e visibili a tutti...

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La Permacultura Anarchica OGGI

di A. Francesco Papa

Permacultura anarchica apolitica

Una permacultura anarchica, totalmente indifferente alle vicende politiche, può lecitamente esistere in un mondo "bello e buono", paradisiaco, un mondo che NON USA L'AUTORITA' CONFERITAGLI E LA SCIENZA GLOBALMENTE ACCUMULATA PER MINACCIARE I DIRITTI E LE LIBERTA' FONDAMENTALI DEL TERRESTRE.
Qualora questo accada, nella misura in cui esiste un partito che esplicita, ad esempio, la propria contrarietà ad un VACCINO OBBLIGATORIO, è bene dare ad esso il proprio appoggio tramite il voto. Il voto non sarà dirimente, in quanto l'eletto resta un uomo che può essere fragile ed esistono molti piani esistitivi incontrollabili dal singolo elettore democratico, tuttavia quel voto fungerà da "in
put" quantunque minimo verso un cambiamento del sistema.

Certa permacultura (anarchica) spera nella "Tranquilla Autorganizzazione" degli umani, ma gli uomini si autorganizzano più facilmente quando sono tutti uguali!
Se non riesci a creare una massa uniforme, permarranno dunque delle differenze.
Se ci sono differenze, si creano spontaneamente "formazioni partitiche" o "settarie", che sono tipiche sia di un City System acerbo che di un Country System avanzato, in quanto trattasi in entrambi i casi di sistemi che mirano a unire gruppi geneticamente diversi di affiliati in un progetto unico ed efficiente per tutti.

Senza PARTITI DIVERSI in grado di rivendicare, difendere e promuovere anche giuridicamente una originale differenza, i DIVERSI GRUPPI UMANI non potranno infine che abbracciare la sola cultura che viene presentata loro come Unica Legittima. In altre parole, come l'agricoltura industriale occidentale tende a piantare MONOCOLTURE ovunque, allo stesso modo la politica neoilluministica occidentale tende ad installare MONOCULTURE nei diversi territori nazionali.
Per ottenere questo occorre prima di tutto esautorare le più antiche e frastagliate fonti di Visione d'Insieme, ovvero i Partiti Politici. Squalificando tali macrocorporazioni e dirigendo il Popolo verso un "ASTENSIONISMO RESPONSABILE", un eventuale PENSIERO UNICO calato dall'alto avrà più chance di dirigere senza grossi ostacoli la macchina statuale!

La massa infatti è naturalmente gravida di personalità, alcune delle quali altamente "contagiose", e l'unico modo per disinnescarla... è fare in modo che ESSA STESSA RINUNCI AD AFFERMARE LA PROPRIA AUTENTICITA' non tanto nella vita sessuale-privata, quanto in quella civile tramite voti concreti!
Destimolando la massa al voto, si destimola una sua fastidiosa presenza nella vita politica pubblica del City System.

La permacultura è un approccio orientato a generare diversità biologica e culturale intorno ad alcuni temi cruciali per la vita dell'uomo su questo pianeta.
Un tema cruciale è proprio il modo di organizzarsi degli umani, ed il Sistema Partitico è uno di questi "pattern" fondamentali, un modello fatto per far convergere in un unico palco (parlamento o "parlatorio") visioni della vita, del mondo, della cultura completamente differenti, argomentate ognuna da propri specifici rappresentanti.
La MONOCULTURA, al pari della MONOCOLTURA, è un concetto intrinsecamente contrario alla PERMACULTURA, che tutela la BIODIVERSITA'. La discussione e talvolta anche lo scontro tra partiti politici diversi, produce conoscenza, resilienza, ricchezza, resistenza... e democrazia, e perciò l'istituto de "Il Partito" non può essere un male per la società, nè una forma organica di permacultura può essere "apartitica".

Uno o più permacultori possono restare isolati beati nel proprio placido anarchismo, solo se dotati di terra sufficiente & organica comunità di mutuo-sostegno, ma questo è un lusso riservato a pochi permacultori (i più ricchi proprietari di terra) - e a quelli che sono riusciti ad allestire intorno ad essa una associazione di mutuo-aiuto gratuito sufficientemente numerosa (ad es. comunitá Amish). Tuttavia neppure questo lusso è in fin dei conti completamente impermabile a perverse limitazioni di legge (ad es. tasse e divieti edilizi) o tecnologiche (ad es. installazione antenne 5G, supervisione satellitare, controllo climatico etc).
Per un permacultore urbano o comunque legato in qualche modo alla città - anche solo per comprare il pane quotidiano o per svolgervi qualche lavoretto part-time - è importante stimolare positivamente il sistema e non astrarsi completamente da ciò da cui a conti fatti continua vitalmente a dipendere.