Ma tu veramente credevi che sedendoti al ristorante alle 14 come alle 12, il cuoco fosse felice di servirti il pranzo alle 14 come alle 12? E poi alle 20, alle 21 e alle 22 per una romantica cena in seconda serata?
Se due figli smontano dal lavoro e tornano in casa ad orari differenti, e la madre riprendesse le pignate per presentare la pasta fresca fumante ad ognuno dei due, non sarebbe alquanto RIDICOLA?
E bene amare i figli e gli uomini, ma non in questa maniera!
Non credi che un pranzo preparato con amore, pace e gioia, è più nutriente del medesimo preparato tra urla, strepiti e maledizioni di un intero staff?
Ma tu veramente credevi che attardarti al ristorante a parlare piacevolmente coi tuoi amici fino all'una di notte, fosse indifferente al padrone di casa, e veramente pensavi che nessuno dei camerieri che sorridevole ti ha servito due ore prima, adesso non prega nascosto dietro a una pignata appesa, che Socrate e Speusippo di cui parlate soddisfatti, non risorgano dall'ade per sterminare subito te e i tuoi amici chiacchieroni?
Oh povero occidentale, che orgoglioso hai costruito un mondo "libero" in cui abilmente nascondi agli altri e a te stesso una interna mancanza di libertà e così endemica... tra le strade, negli uffici, nei bistrot. Tu intendi la "libertá" come libertà di pagare qualsiasi prezzo per ottenere qualsiasi cosa, ma non ricordi che ci sono cose che ottenute anche pagando, non rendono libertá nè giustizia né al cliente nè al commerciante!
Sono piuttosto debiti.
Karmici.
Se i popoli dell'america meridionale hanno espiato ed espiano tutt'ora con una quantità di ricatti e "consulenze" del F.M.I e la costante miseria che ne deriva, i sacrifici umani che con orgoglio elevarono indisturbati per secoli sui propri altari, come potevi tu mondo occidentale credere di sfuggire cosi facilmente ad una legge universale che cosi semplicemente regola il cosmo da ben prima che venissi alla luce?!
E torniamo a parlare di ristoranti e bistrot.
Qualcuno spieghi al suo vicino, in quale pratica maniera il miglior chef del pianeta potrebbe servire i suoi pluristellati piatti senza almeno 1 rozzissimo garzone. E come potrebbe preparare anche solo 10 coperti, se dovesse nel frattempo lavare una ad una tutte le padelle che sporca continuamente.
La cucina di un ristorante è forse uno di quei pochi ambienti in cui NON vale il detto: "Tutti utili nessuno indispensabile", giacchè al contrario di un Dio che da solo può creare un intero universo, uno chef da solo può sfamare solo 4 gatti e, ad osservare meglio, neppure quelli.
Nessuno è meno indispensabile dell'altro in una VERA SQUADRA, sicche lo stipendio dovrebbe logicamente essere una EQUA REDISTRIBUZIONE PERCENTUALE del fatturato prodotto dall'attività ristorativa complessiva.
Non è propriamente necessario neppure aspettare la fine del mese per rendere a ciascun collaboratore occasionale o fisso la paga, perchè trattasi di impresa privata, non pubblica, ovvero non c'è il sostegno di alcuna banca centrale dietro un ristorante, ma il libero mercato, ed il libero mercato, si sa, non può dire in anticipo all'impresario quanto incasserà dai naturali flussi commerciali mese dopo mese. Ergo, diversamente da uno Stato, una azienda privata non ha strumenti "organici" con la sua struttura per garantire ai dipendenti un salario identico al centesimo. Può dichiarare però anticipatamente la esatta percentuale di profitto da ripartire secondo giustizia ad ogni membro del team.
Pertanto, la propria PERCENTUALE sull'incasso, in una vera squadra, potrebbe essere reclamata anche a fine giornata... aritmeticamente non cambia proprio nulla! Cosi, tanto per ragionare di permacultura applicata pur dentro una realtà urbana...