La permacultura esiste perché esiste la natura. La natura presuppone l'esistenza di due parti con interessi contrapposti: il cavolo e la capra, l'ecosistema naturale e la cittá. Alcune ecosofie vorrebbero cancellare o ignorare questa opposizione fondamentale.
Per contribuire a una interpretazione più approfondita della permacultura, è stato aperto questo sito, ispirato all'ignoto pensiero di Paperinik: «è interessante notare come una vera e felice autosufficienza di molti ecovillaggi in rete, vista dalla cittá somigli più a una disgrazia per la città e per l'economia tutta». Una verità scioccante ma dalle conseguenze numerose e visibili a tutti...

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Una casetta ed un cuor contento

di A. Francesco Papa

casetta ecovillaggio diffuso

La costruzione di 5-10 Casette Monocamera vicine (o sparse entro pochi ettari di terreno), e la costruzione di un centro gravitazionale permanente in forma di Grande Cucina & Salotto Comune come luogo di ritrovo giornaliero della comunità, potrebbe essere un modo semplice e poco costoso di dare inizio ad un ecovillaggio.

UN TALE SEMPLICISSIMO PROGETTO, PERO', PUO' INCONTRARE L'OSTILITA' DEL CITY SYSTEM.

1) La realizzazione richiede una cubatura di edificabilità libera e sufficiente per tutti.
Comprate la terra, ma controllate con attenzione questo parametro! Cercate la esatta notazione nel contratto, o chiedela al notaio! Sono diverse le persone che, incantate dal prezzo e/o dal paesaggio circostante, comprano lotti senza badare a questo dato strutturale, salvo poi progettare con sorprendente no-chalance estensioni... illegittime (e persino semplici tettoie ricadono tra gli "ampliamenti edilizi" per i quali è necessario sottrarre "cubatura"!).
Occorrono almeno 6+12mq per ogni previsto componente dell'ecovillaggio! I 6mq sono quelli del bagno privato, ed i 12mq quelli della camera da letto singola (18mq se matrimoniale).
Il numero massimo di ecovillagers integrabili, dipende ovviamente dalla quantità di ettari acquistati. Diciamo che 2.500mq per ciascun membro dovrebbero essere sufficienti a garantirgli potenziale autosufficienza di base (acqua e agri-cultura permettendo).

2) Se il terreno è sottoposto a vincoli giuridici di diversa natura (paesaggistici, idrogeologici, ideologico-politici), non potrai edificare stabilmente nulla, e se lo farai, sarai un "abusivo" passibile di multa con annesso abbattimento da parte del regime urbano di quanto umilmente costruito da te stesso o insieme alla tua comunità per avere un tetto decente sopra la testa, gratuito fino alla serena morte. Quindi in questi casi il City System ingiunge implicitamente o 1) un radicamento in città, oppure 2) le CASE MOBILI: roulotte, camper, carrozze gitane o, come si suol dire in termini anglofoni: "tinyhouse", i quali termini possono rendere anche una gabbietta per uccelli più seducente, più "smart".
Ma non tutte le case mobili sono facilmente coibentabili, e soprattutto... alimentano la PSICOLOGIA DEL NOMADE, lo spirito di una esistenza congenitamente precaria perchè senza radice.

3) Pur avendo cubatura edificabile sufficiente per tutti (almeno 18mq cadauno), il City System generalmente non approva la costruzione di monocamere provviste di bagno ma sprovviste di cucina-salotto (insomma, come le camere d'albergo!). In Italia, i piani regolatori comunali solitamente classificano come vera e propria "casa", riparo solido ed immobile di almeno 40mq da suddividere eventualmente in 2-3 stanze perchè, in effetti, una "CASA" SENZA CUCINA-SALOTTO... è veramente "abitabile", vivibile?
Da sola, non proprio. Sarebbe molto scomoda!
Dunque il Genio Civile preoccupato della tua salute respingerà la tua richiesta di definizione di alloggio in quella casupola di soli 15mq, che se ti ostinerai a costruire (o a comprare), accatasterà come MAGAZZINO ovvero come tetto per usi agricoli e assolutamente non-residenziali.

«Se occupo come dimora abituale un "MAGAZZINO" sperduto in mezzo ai campi e non una "CASA", che male mi farà il City System?».

Se ti scoprirà, sfratterà te, il tuo coniuge ed eventuali pargoli al tuo seguito. Posto che la "casa" sorga come "magazzino a norma" su terreno di tua proprietà, il City System non potrà distruggerlo o sottrartelo, nondimeno potrebbe assicurarsi che tu non faccia mai più ritorno in 'si malsani luoghi. Come? Presentandosi un giorno si e un giorno con una multa da pagare.
Non puoi/vuoi pagare?
Pignoreranno casa, mobilia e terreno perfino.
"I debiti sono debiti".
Il City System infatti - è noto - vuole per tutti solo il meglio.
Nel tuo caso specifico, vuole che tu abiti con coloro che hanno più soldi di te per pagare bollette e auto, cioè i tuoi genitori (o l'orfanotrofio). Il tuo fisico eroga ancora energie? Vuole che tu non le spenda appresso una inutile campagna, ma appresso un esperto lucratore di città a vantaggio dei cittadini. In cambio riceverai non già faticando sulla terra quanto passeggiando al supermercato, il tuo tozzo di pane quotidiano. Facile no?
Non hai proprio nessun talento da donare alla città, madre e regina di noi tutti?
Non per questo soltanto dovrai essere costretto a dormire in un angusto "magazzino" autocostruito in mezzo al nulla, come un animale della foresta... piuttosto vah e dormi e nutriti alla caritas cittadina, che come sappiamo è sempre pronta a dare ricetto a casi improduttivi come il tuo. Le suore di Madre Teresa di Calcutta ne saranno felici!

Quanto ai vantaggi dello scegliere anarchicamente un "magazzino per casa", ve ne è soltanto uno, ma grande: il City System non avrà indirizzi validi cui spedirti tasse-multe e bollettini enel da pagare, perchè normalmente riconosce come indirizzo utile a tale scopo soltanto l'indirizzo di una RESIDENZA, cioè di una dimora-per-persone, non l'indirizzo di un MAGAZZINO, cioè di una dimora-per-cose. E certo, se tu potessi dichiarare il tuo magazzino come tua residenza...

Orbene, nei giorni più miti in cui un piccolo investimento di capitale è ancora possibile - posto che esista sul nostro terreno una edificabilitá legale non ancora pienamente sfruttata, adatta al nostro progetto di ecovillaggio per tot persone - lo statuto dello "Hotel Diffuso" può venire in soccorso al nostro tentativo di smarcarci dalla solita splendida, semplicistica e costosissima idea dell'agriturismo-ecovillaggio-convento di 20 stanze.

agriturismo ecovillaggio
Diversamente dal convenzionale di cui sopra, l'Albergo Diffuso è un modello di ricezione più a portata dei comuni mezzi, già applicato presso alcuni borghi siciliani dove la struttura ospitativa non poteva non essere "sparsa" per questioni intrinseche all'architettura e alla tradizione locale. L'albergatore è infatti pervenuto a proprietà di una catena di casotti caratteristici del luogo, ubicati a relativa distanza l'uno dall'altro, ma l'impresario non poteva/voleva distruggere o vendere tutto per costruire il classico palazzo-hotel: voleva accogliere turisti proprio lì, a quel modo, come gli antichi abitanti d'un tempo.
Essendo il borgo molto piccolo, sarà persino piacevole per costoro fare quotidianamente 4 passi fuori di casa per andare al ristorante.

albergo hotel diffuso
Il Genio Civile, spesso ignorante, storcerà meno il naso di fronte ai nostri progetti di "Ecovillaggio Diffuso", se gli si metterà direttamente sotto il naso un dossier di foto, carte e progetti degli Hotel Diffusi altrove già realizzati. Del resto, se un turista ha il diritto di NON TENERE ALCUNA CUCINA IN CAMERA, perchè mai non dovrebbe tenere il medesimo diritto anche ogni comune cittadino che vede in una cucina esterna distante 30 metri dalla propria camera da letto, il proprio stile di vita ideale?

camera da letto ecovillaggio diffuso

Sará un piacere per l'ecovillagers farsi una breve passeggiata a cielo aperto tra alberi e fiori prima di pranzare in salotto. Proprio come gli antichi abitanti d'un tempo!
Se non passa dinanzi al Genio Civile il progetto strutturale di un ECOVILLAGGIO DIFFUSO, si proponga quello di ALBERGO RURALE DIFFUSO. Una volta costruito, se ne potrà cambiare la destinazione d'uso, svestendosi nobilmente del ricco habitus del lucro opportunisticamente indossato per incutere rispetto e ottenere i favori del City System. Un albergo, infatti, ci mette poco a trasformarsi in condominio: basta non chiedere 40€ a notte e mettere in vendita le quote di proprietà.


Una piccola stanza di 20mq può essere costruita perfino "a mani nude" mano a mano che l'associazione locale cresce attirando e coinvolgendo soggetti interessati all'idea di ecovillaggio. Il costo della microstruttura può ricadere interamente sul futuro socio e co-abitante, perchè per una metratura così ridotta non sarà esoso. LA CASA NON SARA' PIU' UNA CROCE da portare sulle spalle fino all'estinzione del mutuo a 70 anni. Del resto l'uomo non era progettato per pagare debiti a vita, e Madre-Natura lo sa.
Non è necessario che l'associazione o il suo presidente anticipino 100.000€ per costruire gli alloggi dei futuri ecovillagers, nè è indispensabile svenarsi economicamente per acquistare una vecchia grande cascina e ristrutturarla. E' certamente indispensabile, però, assicurarsi che 1) agli ettari acquistati dall'associazione sia connessa cubatura edificabile sufficiente per tutti i giacigli (fissi e non "mobili") previsti, e che 2) agli ecovillagers che investono soldi e tempo intorno la propria MONOCAMERA, lo statuto associativo dopo un certo tempo assicuri un usufrutto GAV ("Gratuito Garantito a Vita") sulla stessa.

In ultima analisi, ciò che la permacultura può fare per costruire oggi in maniera facile ed economica un ecovillaggio, è ADATTARSI e trovare scorciatoie e vie alternative per raggiungere il suo obiettivo, bandito od osteggiato dalla cultura dominante mediante una dura limitazione del coefficiente di edificabilità/vivibilità degli spazi rurali. Una permacultura seria e rassegnata quindi "pianifica per il peggio e spera per il meglio", il che normalmente significa optare per carrozze gitane, tepee e tende mongole ("yurte").
Poi esiste la permacultura ORGANICA, una permacultura poco anarchica e molto interessata agli affari di questo mondo, nei quali non si vergogna di intervenire politicamente ogniqualvolta ne abbia il potere e l'occasione (ad es. competizioni elettoriali). A ben guardare, in effetti, le 3 problematiche di cui sopra, sono FINTE, predisposte da un costrutto di convenzioni che in quanto creazioni umane e non divine, possono essere abbattute dai medesimi umani semplicemente inaugurando NUOVE regole di civile convivenza e di migliore rispetto reciproco.

ecovillaggio diffuso


Caro City System, siamo uomini, non animali del tuo allevamento!
Se ci dai le informazioni e gli spazi sufficienti, sapremo autoregolarci ed essere felici anche senza di te.
Fidati.