La permacultura esiste perché esiste la natura. La natura presuppone l'esistenza di due parti con interessi contrapposti: il cavolo e la capra, l'ecosistema naturale e la cittá. Alcune ecosofie vorrebbero cancellare o ignorare questa opposizione fondamentale.
Per contribuire a una interpretazione più approfondita della permacultura, è stato aperto questo sito, ispirato all'ignoto pensiero di Paperinik: «è interessante notare come una vera e felice autosufficienza di molti ecovillaggi in rete, vista dalla cittá somigli più a una disgrazia per la città e per l'economia tutta». Una verità scioccante ma dalle conseguenze numerose e visibili a tutti...

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Annuncio terreno in vendita: "perfetto per progetti di permacultura". Ne siamo sicuri?

di A. Francesco Papa

Indubitabilmente premesso che PERMACULTURA NON E' ORTICOLTURA, analizziamo l'annuncio di vendita di un terreno di 1.300mq situato in un "parco bellissimo", del quale il venditore scrive "ideale per progetti di permacultura":

"Recintato, piantumato, recupero acqua piovana con taniche 3000 Litri, tettoia per parcheggiare 2 mezzi anche di grosse dimensioni, compostiera doppia, vermicompostiera, legnaia, pedana, stradine di ghiaia.
Tutto di recente installazione.
Perfetto per progetti di permacultura/forest-garden/orto sinergico o semplicemente per passare weekend immersi nella natura. Vero Affare!".

Adesso ragioniamo un pò.
Benchè cisterne e compostiere persino "vermi" possano facilmente allettare la mente di un ecosognatore, proporre questo luogo come "ideale" per sviluppare organici progetti di permacultura, è falso o eccessivo.
C'è poco da spiegare.

Come fanno 1.300mq a sostenere un'organica autosufficienza... anche di un solo uomo? Forse, con 1.300mq, di mezzo uomo!

Se vi coltiviamo zafferano dagli stami d'oro o se troviamo un giacimento di petrolio sotto, anche 1.000 mq possono in effetti rendere sufficiente denaro al suo fortunato possessore, ma in quel caso avremo raggiunto una autosufficienza ECONOMICA e non propriamente ORGANICA.

La prima si distingue dalla seconda perchè può fare a meno dal prendersi personalmente cura di lunghi, assolati e faticosi campi, mentre la seconda si distingue dalla prima perchè può saziare un uomo senza prelibati super mercati intorno.

Ma qui abbiamo soltanto 1.300 mq immersi in un "parco bellissimo".

Si tratta invero di uno spazio ideale per chi faceva permacultura urbana sul balcone di casa ed adesso non si accontenta più di qualche basilico, ma vuole cominciare a "giocare sul serio": con la legnaia, un intero orto e persino la vermicompostiera; 1.000mq possono dunque bastare ed entusiasmare un tale prototipo di uomo ecologisticamente risvegliato, ma... per quanto tempo e... a quale fine, davvero?

La permacultura ORGANICA mira a sviluppare autosufficienza non tanto per uomini singoli e famiglie mononucleari, quanto per famiglie polinucleari di almeno 10-15 persone.

Da questo punto di vista sicuramente 1.300mq non sono sufficienti a completare l'approviggionamento di una dieta completa fatta di proteine-grassi-carboidrati.

Suvvia, con una monocoltura intensiva di ulivi su 4.000 mq, si ottiene l'olio dell'anno per 4 persone. Traiamone le conseguenze: chi si nutre di solo olio?

Questi spazi minimali, 1000 2000 3000mq... sono solo per giocare a produrre qualcosa per poche persone... io mia moglie e il gatto di casa, anche lui in pensione. Chiamarli "ideali" per un esercizio integrale di permacultura, è un abuso dei termini sia "permacultura" sia "ideale".
Una cosa è la permacultura ecochic del bambù in camera da letto, dell'orto dei bimbi e del movimento gretino, un'altra la permacultura organica, in nome della quale parliamo.

Ma non finisce qui!

In calce l'annuncio riporta in piccolo:

"NON EDIFICABILE"

Perciò non ci resta che rincarare l'aspra dose del già espresso disappunto.

Una legnaia già installata... non serve a tanto,
se non c'è una casa con camino nei dintorni!

Che permacultura c'è nel fare avanti ed indietro con la macchina... onde depositarvi i rifiuti organici prodotti a casa; che agio c'è nel correre con la macchina 2 volte a settimana per dare l'acqua al semenzaio..."ideale" dunque diventa il posto per permacultori che vogliono faticare... con l'automobile.
Ecco infine il quesito storico:

La permacultura della domenica, è permacultura?

Senza una casa edificabile, questo è il posto ideale per fare SILVICOLTURA: pianti un bosco e te ne vai. Vi ritornerai per il barbeque di pasquetta coi tuoi parenti ed il cane eccitato.
E nelle domeniche di primavera, quando hai tempo, se ti va, sulla tua sedia a sdraio all'aria aperta, guardi le farfalle correre libere.
Il che in tutta verità è una buona soluzione, ma solo per alcune persone che non chiamerei propriamente "permacultori". Esse sono qualcos'altro. Qualcosa di meno, perchè hanno scelto di essere "di più" abitando stabilmente in un appartamento in città.

Mollison: la storia dell'orto
"a 5 minuti da casa"

Se 500mq Mollison all'inizio dovette usare, certo questi 500mq non stavano a casa di cristo, ma certamente adiacenti casa.
500mq Sono buoni per quelli che vogliono "sperimentare". Cioè per i bambini della permacultura, il che, comunque, è un onorevole stadio dell'essere umani, per il quale evidentemente anche Mollison passò.

Ma agli ECOSISTEMI in realtà servono ampi spazi per svilupparsi, invecchiare e prosperare... e non certo anguste vetrine da giardino botanico.

La domanda finale allora è: chi ha formato alla permacultura costoro che, con 1.300mq, credono di poter sviluppare un ORGANICO progetto di permacultura?