La permacultura esiste perché esiste la natura. La natura presuppone l'esistenza di due parti con interessi contrapposti: il cavolo e la capra, l'ecosistema naturale e la cittá. Alcune ecosofie vorrebbero cancellare o ignorare questa opposizione fondamentale.
Per contribuire a una interpretazione più approfondita della permacultura, è stato aperto questo sito, ispirato all'ignoto pensiero di Paperinik: «è interessante notare come una vera e felice autosufficienza di molti ecovillaggi in rete, vista dalla cittá somigli più a una disgrazia per la città e per l'economia tutta». Una verità scioccante ma dalle conseguenze numerose e visibili a tutti...

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Un programma per l'AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE

di A. Francesco Papa

Convertendo il modello mercantile occidentale alla permacultura otteniamo un sistema più equo e sostenibile.
Il punto di partenza è dunque il seguente:

Autosufficienza CiboL'appiattimento della biodiversità coltural-commerciale globale è molto triste e dannoso, ma lo schema riportato ci fa se non altro capire quanto un programma-base di AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE, nonostante la vastità di offerta del mondo naturale, richieda dopotutto soltanto pochi prodotti-chiave.

Il fatto che il grosso dei traffici venga da soli 2 alberi da frutto a fronte di ben 7 varietà di cereali + 2 piante da zucchero, mette in luce la debolezza del City System denunciata da Mollison nei suoi primi scritti: perchè investire così tanto in colture difficili ed energivore come il frumento e la canna da zucchero, quando gli alberi da frutta possono crescere più facilmente dapperttutto e coprire il medesimo fabbisogno di calorie con minore spesa?
La risposta del sistema urbano contemporaneo a questo quesito, è data da "la domanda di mercato" che scaturisce dalla ABITUDINE DELL'OCCIDENTALE MEDIO a consumare più pasta che frutta. Essa "va onorata".
La risposta della permacultura invece è: "CAMBIA LE ABITUDINI ALIMENTARI che entropizzano il sistema e sostituiscile pure in fretta con altre più funzionali!". Del resto l'uomo è veramente tale quando sceglie la cosa giusta da fare respingendo quella ingiusta, non è così?

Possiamo dunque correggere il modello urbano di cui sopra alla seguente maniera: