Il sapere consumato o condiviso non deperisce, anzi si accresce.
Ogni sapere è gratuitamente ed istantaneamente duplicabile col solo ausilio della parola (o di un click), quindi della volontà.
Pertanto il sapere non è una merce e non può essere venduto come un prodotto materiale qualsiasi.
Una cultura gratuita migliora gratuitamente la società. Questo è quanto l'uomo onesto auspica per ogni società.
La società si eleva quando si elevano (o almeno possono elevarsi) TUTTI, e non soltanto quelli che hanno soldi in più da spendere in corsi, libri e prof. di qualità.
In una Società Organica il Buon Sapere viene promosso, circola e si riproduce senza freni.
Esiste un Sapere Sussistenziale (o primario), ed un Sapere Esistenziale (o secondario).
Il primo serve a "fare le cose", ed è organico alle infrastrutture di perpetuazione di una comunità ecologica; il secondo è più culturale o filosofico e, perciò, fine a se stesso.
Tra i due, il più idoneo ad essere venduto è il secondo e non il primo, perchè nessuna comunità può sussistere senza il primo.
In una Società Organica il Sapere Primario o Sussistenziale è "MONEY-FREE" in quanto l’erogazione dei Servizi di Base dal primo fino all'ultimo dei suoi membri, non può e non deve essere vincolata al possesso sufficiente o insufficiente di denaro.
Tutti gli uomini hanno uguali diritti di accesso ai Beni di Base, quindi al sapere necessario per autoprodurseli da soli, con la propria comunità o la propria rete di comunità.
Il denaro non è "energia" come l'acqua, il sole o il vento.
Il denaro non è una forza naturale concreta ma un SIMBOLO GENERATO DA CONVENZIONI O CALCOLI UMANI e, in quanto tale, non può mai essere organicamente soggetto a scarsità nè può mai essere drammaticamente irreperibile per la società tutta.
Il denaro NON E' UNA MATERIA PRIMA che può essere estratta o non estratta, trovata o non trovata.
Il denaro viene emesso dall'uomo, ed in particolare da un comitato (solitamente chiamato "Banca CENTRALE") eletto:
a) democraticamente (ad es. il popolo elegge direttamente o indirettamente il direttivo della BC); oppure:
b) militarmente (ad es. uno Stato ne occupa un altro e "convince" la colonia ad adottare la moneta emessa all'estero da una BC estera); oppure:
c) finanziariamente (ad es. gruppi finanziari pagano i politici democraticamente eletti per mettersi da parte e affidare ad altri la gestione della moneta e della banca centrale di un paese).
Suddetto comitato crea dal nulla il denaro nella quantità precisamente necessaria a servire:
1. Il Pubblico Benessere; oppure:
2. L'Interesse Proprio; oppure:
3. L'Interesse di Affiliati.
Per questi motivi, il denaro non può subire il medesimo destino e trattamento di un qualsiasi altra comune merce.
Il denaro non è una merce. Ogni SIMBOLO MONETARIO è o può essere STRUMENTO DI CO-CREAZIONE DELLA REALTA' IMMAGINATA DALL'ENTE EMITTENTE.
In una Società Organica:
a) Il denaro esiste innanzitutto come mero "Strumento di Scambio" atto a coadiuvare le assunzioni e le produzioni, ovvero orientare e stimolare l'impiego delle risorse e della forza-lavoro in surplus, la equa renumerazione di quella già impiegata, il giusto risparmio, e deve altresì stimolare, non già ostacolare nè frenare, il passaggio di queste produzioni dal produttore ai non-produttori bisognosi di quella merce o servizio.
b) L'attività di emissione dei simboli valutari non ha organici costi di produzione o servizio, trattandosi di mere quantità algebriche astrattamente stabilite da una o più menti al fine di soddisfare armoniosamente gli scopi sociali, e immediatamente allocate su dei pubblici registri come Attivi di Bilancio dell'ente erogatore.
c) Il transito di denaro da una mano all'altra all'interno di un territorio, non implica consunzione della moneta, che è pura memoria di accredito sociale. L'ente erogatore del simbolo valutario non è dunque organicamente legittimato a chiedere o trattenere per sè stesso pagamenti o commissioni straordinarie proporzionali alla quantità di moneta emessa e collettivamente transitata.
Ogni uomo ha una missione e un talento, doni naturali gratuiti acquisiti e/o perfezionati nel tempo.
Egli può e deve decidere quanta parte dei suoi doni donare a una organica rete di mutuo-aiuto (“Comunità Locale” o "Famiglia"), e quanta parte dei propri doni dare a una rete di mutuo-aiuto inorganica ("Comunità Globale" o “Mercato”).
Vendere al mercato i propri doni non significa “donare all’umanità”.
Egli serve l'umanità innanzitutto nella propria Gilda di Autosostegno che non concide con i propri Datori di Lavoro nè con la propria eventuale Clientela.
Si può dare il proprio tempo, le proprie competenze, la propria capacità di ascolto e di assistenza, i prodotti da se stessi creati o recuperati.
Queste cose non sono denaro, ma sono energia-lavoro materializzato, quindi utili e desiderabili per la vita di ciascuno tanto quanto il denaro.
Una rete efficace prende nota delle disponibilità locali e le concerta affinchè ogni libero donatore possa ricevere in cambio il giusto e il necessario alla sua sussistenza anche senza ricevere denaro.
Con parenti ed amici di vecchia data io non applico una precisione contabile ai nostri momenti di scambio.
Io mi fido dei miei parenti ed amici. Se non mi fido tanto, non sono tanto Amici quanto dei Conoscenti.
Io do una cosa a un conoscente SOLO E SOLO SE lui ne dà un'altra a me. Subito.
Io do una cosa a un amico, anche se lui non ne dà o non può darne un'altra a me. Al momento.
Esercitare una forma organica di permacultura significa, laddove possibile, preferire baratti equi ed intelligenti ai pagamenti in moneta, sia con amici che con conoscenti.
I Clienti non sono nè amici nè conoscenti, ma mezzi per la propria autosussistenza economica.
Un permaticket informa la Rete-Baratti di quanto esiste e di quanto manca in un'area.
Se non comunichi prontamente ed esaustivamente ciò che produci, ciò di cui hai bisogno e, più in generale, ciò che tu sei agli altri membri del Tuo Gruppo Locale o Nazionale, non sei un buon elemento di quella rete.
Una comunicazione difettosa delle proprie caratteristiche, rallenta o blocca i progressi della rete.
Una rete che non vuole o non sa mettere a disposizione dei propri membri un metodo e/o uno strumento 1. efficace e 2. gratuito per intercettare prontamente i bisogni dell'altro, è una rete disfunzionale.
Non tutti hanno una uguale capacità di spesa, perchè non tutti sono o devono essere uguali e non tutti hanno perciò uguali risorse economiche.
Non tutti di quelli che hanno una capacità di spesa ridotta o nulla, sono cattivi, immorali o immeritevoli dei tuoi doni, in quanto potrebbero soltanto non essere stati abbastanza forti o astuti da acquisire moneta alle condizioni di erogazione - talvolte errate, illogiche o persino diaboliche - poste dalla banca emittente e dai gruppi umani ad essa affiliati.
Esercitare una forma organica di permacultura, significa capire chi hai di fronte.
La moneta va richiesta a chi ce l'ha, non a chi non ce l'ha.
Se esigi moneta da chi non sa o non può averne, lo ferisci o lo escludi dagli affari correnti, quindi lo discrimini.
Con chi è povero o lavora in associazioni a base organica (ad es. banche del tempo, ecovillaggi, C.E.R.E.L), meglio barattare prestazioni lavorative, assistenza generica, tempo, prodotti; a chi possiede buon stipendio/pensione in città, meglio chiedere pagamenti in denaro.
Una buona associazione di permacultura pone in rete i suoi associati affinchè non siano lasciati soli nell'organizzare i baratti e nel discernere tra una situazione economica e l'altra.
Meglio trasformare il denaro in beni visibili piuttosto che accumulare smodatamente moneta per persone e generazioni che ancora non esistono!
Un sistema organico introduce in riserva ("banca") solo quantità ragionevoli di moneta!
a) In taluni casi è meglio affidare il proprio denaro in surplus, in cambio di un ragionevole interesse, a chi è in grado di trasformare la valuta astratta in risorsa concreta, utile qui ed ora al mondo dei viventi e non di futuri viventi.
b) Non è prudente investire sulle Comunità Organiche. In questi casi nè il Prestito a Tasso Zero nè il Prestito ad Interesse sono strategie adatte ad ottenere denaro da altro denaro, in quanto le Comunità Organiche mirano all'autosufficienza, non al profitto, quindi col denaro in esse investito produrranno non tanto denaro con cui rimborsare agevolmente il prestito, quanto BENI CONCRETI dalla terra e dal cielo utili a soddisfare concretamente una serie di bisognosi, qui e ora.
Un buon permacultore capisce, dall'epoca storica in cui vive, quando è necessario inseguire il profitto, e quando è invece più urgente sostenere col proprio denaro una Comunità Organica, che non insegue il profitto ma il recupero di sensibilità, abilità, saperi e, perciò, concrete autoproduzioni.
E' utile, saggio e persino divertente incontrarsi per discutere i nostri problemi!
Un Mutuo-Aiuto non-occasionale bensì sistematico e Non Mercenario, genera un Welfare "Fai-da-Te" che integra e corregge le lacune del Welfare Urbano.
Proponendo eventi di Mutuo-Aiuto a pagamento, non integri nè correggi il Welfare Urbano, ma migliori il City System, premiando coi mutuo-aiuti i suoi migliori accumulatori di moneta e perfezionando, in ultima analisi, la separazione tra classe agiata e classe povera del mondo.
I viaggi turistici possono essere usati per spostare roba, competenze, sensibilità e conoscenze da un punto all'altro del territorio.
Quando una comunità locale produce qualcosa di speciale, una Ospitalità Gratuita Inter-locale coadiuva gratuitamente la diffusione delle specialità prodotte.
Scambi relazionali, culturali, materiali, e non-monetari!
Una riunione protratta per più giorni presso la Casa di uno dei membri del Gruppo, potenzia enormemente i legami interni al Gruppo.
La base di una Società Organica è AMICALE.
Una Domus rurale, facilita l'accampamento dei nostri 10-15 amici.
Le attività agresti di una domus agreste, donano al gruppo un obiettivo comune, rinsaldandolo e raffreddandone i pensieri più cocenti.
La base di una Società Organica è MONEY-FREE.
L'ospitalità deve essere gratuita o ad Autentico Prezzo di Costo: per 2-3 giorni, ognuno porta in dono il cibo che vorrebbe trovare.
Potranno essere stolidamente monetarie, le relazioni e gli scambi con soggetti terzi, chiaramente estranei al Gruppo Locale.
Esercitare una forma "organica" di permacultura significa proporsi obiettivi e raggiungerli insieme come Comunità (o "Polecole"), e non più o non solo come Individui (o "Atomi").
A tale scopo, talvolta rinunciamo a libertà, agi e vantaggi esclusivamente privati per il bene del Gruppo, che non può e non deve essere opportunista ed indisciplinato come un branco di animali selvatici.
Ma il sacrificio di sè stessi - del proprio corpo come dei propri soldi o diritti per il bene del Gruppo - non può essere imposto dal Gruppo.
Un Branco garantisce ai suoi una preda sanguinolenta e una tana in mezzo ai boschi.
Un Gruppo garantisce ai suoi una vita sicura e felice in una società civile.
Utilizzare la intelligenza imbrigliata nei modelli di organizzazione sociale e negli statuti di comunità diverse e molto diverse dalle proprie, potrebbe potenziare il gruppo di permacultura locale e non disgregarlo.
Cooptiamo umilmente e prontamente i migliori strumenti, le migliori idee e tutto quanto di buono e saggio viene offerto dalle tradizioni, dalle società e dalle giurisdizioni alloctone.
Cambiare l'umore triste e sfiduciato del nostro prossimo è sempre importante, ma il cambiamento che tutti cerchiamo è quello che infine cambia qualCOSA, e non soltanto il nostro umore!
Spesso un cambiamento "grande e deciso" è più desiderabile e soddisfacente del "lento e piccolo".
Al termine di un processo lento, lungo e difficile, un passo grande e deciso può fare la differenza.
Se un cambiamento lento e piccolo è pure raro od incostante, non può essere accolto come cambiamento "organico".
In natura, come in politica ed economia, la "segregazione" produce esiti positivi tanto quanto la "integrazione" allorquando CREA E/O MANTIENE IL MARGINE, ovvero la differenza contestuale - culturale e/o ambientale, ovvero la biodiversità.
Occorre integrare e ridurre a poche le funzioni ridondanti di una comune e non eccessivamente vasta sfera abitativa/esperienziale, mantenendo intatta e anzi salvaguardando l'originale e genuina espressione dei diversi prototipi di personalità, di culture, ambienti, tradizioni e libere comunità locali.
La monocultura, proprio come la monocoltura, in pochi casi è un bene.
La "Fratellanza" è un sentimento che non ci vuole fratelli soltanto coi nostri fratelli in casa nostra, ma con l'umanità intera ed oltre!
Avere una famiglia ben piantata alle spalle che ha fiducia in te, è sempre importante.
La PROPRIETA' PRIVATA non è l'unica possibile risposta a tutti i mali del mondo, poichè esiste anche la PROPRIETA' COLLETTIVA della terra, intestata ad associazioni locali e non a singoli feudatari.
La terra allora diventa sociale, aperta, "pubblica", e sopra di essa la Assemblea Sovrana.
La “assemblea sovrana” non è guidata da norme che non siano state prima discusse e decise dai soci medesimi.
In permacultura ORGANICA, l’altro mondo possibile è quello degli statuti e dei BENI COMUNI, gestiti con voto a maggioranza (democrazia) o unanime (sociocrazia).
La VOCAZIONE è un temperamento naturale dell'anima e del corpo, sostenuto non solo dalla mente, ma anche dal cuore.
Una Vocazione Organica è ricevuta dallo Spirito o dalla Natura, e malgrado le difficoltà, è sempre adatta alla vita e al contesto storico in cui essa si incarna.
Una Vocazione Disorganica è dettata dai capricci personali come dall'incapacità di vedere e/o servire i bisogni della più ampia comunità di appartenenza.
Laddove per impreparazione culturale o tecnologica la società sia costretta a mettere molti individui a servizio di lavori non allineati o ben lontano dalla propria VOCAZIONE ORIGINARIA, una Società in Transizione ripaga il sacrificio di tali membri con beni e servizi a sufficienza e flussi abbondanti e non miseri di monete, a vantaggio delle generazioni che erediteranno il capitale e lo metteranno a frutto secondo la propria libera vocazione, in un'epoca non più costretta a violentare i suoi membri per garantire il funzionamento della società stessa.