La permacultura esiste perché esiste la natura. La natura presuppone l'esistenza di due parti con interessi contrapposti: il cavolo e la capra, l'ecosistema naturale e la cittá. Alcune ecosofie vorrebbero cancellare o ignorare questa opposizione fondamentale.
Per contribuire a una interpretazione più approfondita della permacultura, è stato aperto questo sito, ispirato all'ignoto pensiero di Paperinik: «è interessante notare come una vera e felice autosufficienza di molti ecovillaggi in rete, vista dalla cittá somigli più a una disgrazia per la città e per l'economia tutta». Una verità scioccante ma dalle conseguenze numerose e visibili a tutti...

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"Sei saggio e intelligente, perchè non ti confronti in codesti gruppi di discussione sugli ecovillaggi?"

di A. Francesco Papa

Grazie per i complimenti, ma ho frequentato per un paio d'anni questo tipo di gente, e ormai, purtroppo, credo, temo di averne scoperto l'essenza.

L'essenza è che se hai dei soldi tu, ti crei il TUO FEUDO BIO e stai tranquillo, autonomo e felice; mentre se non hai soldi dovrai mendicare favori e LORO - codesti anarchi emancipati pieni di luce e amore - ti farebbero fare il PRECARIO A VITA, naturalmente con gran quantità di pace e amore appiccicati addosso.

Vista tale irrefrenabile inclinazione dell'animo umano, adesso sono scettico e non mi coinvolgo più di tanto - se non per puro svago - in tali simposi improvvisati, perchè sono povero, non ho neppure 10.000/quindicimila euro...
Però, se li avessi, sicuramente mi rimetterei più profondamente in gioco per raccogliere la creme de la creme che talvolta galleggia sopra la fanghiglia...

Il denaro ti dà in mano una specie di bastone per dettare le TUE regole, ovvero ti conferisce POTERE DI CONTRATTAZIONE in seno al gruppo.

Se ne avessi abbastanza di codesto opulento elisir, io non comporrei un biofeudo con pars dominicia e pars massaricia a parte - proprietari e nullatenenti a lato - ma urlerei per uno STATUTO ASSOCIATIVO che metta nero su bianco proprio questo punto, e cioè:

  1. DI CHI è la terra
  2. DI CHI SONO le stanze
  3. DI CHI SONO le piante
  4. A CHI APPARTENGONO tutti gli eventuali attrezzi di lavoro o trasformazione agricola allocati sopra il fondo

Se tutte queste cose sono di una sola persona o famiglia biochic, quello sarà il lignaggio che una volta prendeva il nome di "marchesato", "ducato" o "contea", ma rieditato stavolta in versione... "Green Age", più adatta ai tempi (liberisti) moderni. Agli atavici diritti dei lavoratori di non essere sfruttati a tempo indeterminato per sempre, sarà data una rassicurazione terminale, fluida, autenticamente etica ma GIAMMAI NORMATIVA (giacchè "lo Stato è brutto le leggi sono cattive l'uomo è libero"), e chiameremo tale rassicurazione finale "permacultura", che corrisponderà alla cultura illuminata del proprietario agricolo dei NUOVI TEMPI, così compassionevole coi suoi braccianti sorridenti, così buono, ecologico e paternalistico!

"Se tu lavori qui h24, è perchè siamo tutti una sola gilda/famiglia!"

Peccato che gli EREDI resteranno sempre i SUOI figli, e non gli ALTRI figli vagabondi!

Se invece i 4 BENI ORGANICI di cui sopra (terra, stanze, piante, attrezzi/macchinari) appartenessero legittimamente quindi giuridicamente ad una ed una sola ASSOCIAZIONE LOCALE, nessun conte o duca potrà ascendere al ruolo di monarca, poichè TUTTE LE SCELTE di conduzione del fondo dovranno passare dal comitato etico DEMOCRATICO, ognuno dei quali membri avrà diritto di voto uguale a quello degli ex-proprietari o meno.

Ora, per imporre tale giustizia ancestrale, serve un bastone ancestrale, e senza questo (un bel conto in banca), griderai solo nel deserto, nel senso che... vedrai che a tali prevedibili osservazioni RESTERANNO AMMUTOLITI, non replicano proprio.
Gli econauti della eterna disamina "ecovillaggi si o no", infatti, lo sanno benissimo che questo è il punto vivo del problema, ma nessuno in fondo trova poi in sè animo e forza di CEDERE BENI IMMOBILI ad una qualsiasi associazione d'amore e luce appena formata.

Meglio, per "umana prudenza", trattenere tutto ben saldo in mano a un conte con segreta aspirazione di farsi un giorno monarca (illuminato, ovviamente) del suo borgo ecologico ("hotel diffuso"), eventualmente accompagnato da una fedele colonia di aristocratici scelti.

Ciò per cui, ritornerò a confrontarmi con gruppi di discussione sugli ecovillaggi, quando e se avrò ben salda in mano una clava di almeno 10.000-30.000 euro.

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"Sei saggio e intelligente, perchè non ti confronti in codesti gruppi di discussione sugli ecovillaggi?"

Grazie per i complimenti, ma ho frequentato per un paio d'anni questo tipo di gente, e ormai, purtroppo, credo, temo di averne scoperto l'essenza.

L'essenza è che se hai dei soldi tu, ti crei il TUO FEUDO BIO e stai tranquillo, autonomo e felice; mentre se non hai soldi dovrai mendicare favori e LORO - codesti anarchi emancipati pieni di luce e amore - ti farebbero fare il PRECARIO A VITA, naturalmente con gran quantità di pace e amore appiccicati addosso.

Vista tale irrefrenabile inclinazione dell'animo umano, adesso sono scettico e non mi coinvolgo più di tanto - se non per puro svago - in tali simposi improvvisati, perchè sono povero, non ho neppure 10.000/quindicimila euro...
Però, se li avessi, sicuramente mi rimetterei più profondamente in gioco per raccogliere la creme de la creme che talvolta galleggia sopra la fanghiglia...

Il denaro ti dà in mano una specie di bastone per dettare le TUE regole, ovvero ti conferisce POTERE DI CONTRATTAZIONE in seno al gruppo.

Se ne avessi abbastanza di codesto opulento elisir, io non comporrei un biofeudo con pars dominicia e pars massaricia a parte - proprietari e nullatenenti a lato - ma urlerei per uno STATUTO ASSOCIATIVO che metta nero su bianco proprio questo punto, e cioè:

  1. DI CHI è la terra
  2. DI CHI SONO le stanze
  3. DI CHI SONO le piante
  4. A CHI APPARTENGONO tutti gli eventuali attrezzi di lavoro o trasformazione agricola allocati sopra il fondo

Se tutte queste cose sono di una sola persona o famiglia biochic, quello sarà il lignaggio che una volta prendeva il nome di "marchesato", "ducato" o "contea", ma rieditato stavolta in versione... "Green Age", più adatta ai tempi (liberisti) moderni. Agli atavici diritti dei lavoratori di non essere sfruttati a tempo indeterminato per sempre, sarà data una rassicurazione terminale, fluida, autenticamente etica ma GIAMMAI NORMATIVA (giacchè "lo Stato è brutto le leggi sono cattive l'uomo è libero"), e chiameremo tale rassicurazione finale "permacultura", che corrisponderà alla cultura illuminata del proprietario agricolo dei NUOVI TEMPI, così compassionevole coi suoi braccianti sorridenti, così buono, ecologico e paternalistico!

"Se tu lavori qui h24, è perchè siamo tutti una sola gilda/famiglia!"

Peccato che gli EREDI resteranno sempre i SUOI figli, e non gli ALTRI figli vagabondi!

Se invece i 4 BENI ORGANICI di cui sopra (terra, stanze, piante, attrezzi/macchinari) appartenessero legittimamente quindi giuridicamente ad una ed una sola ASSOCIAZIONE LOCALE, nessun conte o duca potrà ascendere al ruolo di monarca, poichè TUTTE LE SCELTE di conduzione del fondo dovranno passare dal comitato etico DEMOCRATICO, ognuno dei quali membri avrà diritto di voto uguale a quello degli ex-proprietari o meno.

Ora, per imporre tale giustizia ancestrale, serve un bastone ancestrale, e senza questo (un bel conto in banca), griderai solo nel deserto, nel senso che... vedrai che a tali prevedibili osservazioni RESTERANNO AMMUTOLITI, non replicano proprio.
Gli econauti della eterna disamina "ecovillaggi si o no", infatti, lo sanno benissimo che questo è il punto vivo del problema, ma nessuno in fondo trova poi in sè animo e forza di CEDERE BENI IMMOBILI ad una qualsiasi associazione d'amore e luce appena formata.

Meglio, per "umana prudenza", trattenere tutto ben saldo in mano a un conte con segreta aspirazione di farsi un giorno monarca (illuminato, ovviamente) del suo borgo ecologico ("hotel diffuso"), eventualmente accompagnato da una fedele colonia di aristocratici scelti.

Ciò per cui, ritornerò a confrontarmi con gruppi di discussione sugli ecovillaggi, quando e se avrò ben salda in mano una clava di almeno 10.000-30.000 euro.