La permacultura esiste perché esiste la natura. La natura presuppone l'esistenza di due parti con interessi contrapposti: il cavolo e la capra, l'ecosistema naturale e la cittá. Alcune ecosofie vorrebbero cancellare o ignorare questa opposizione fondamentale.
Per contribuire a una interpretazione più approfondita della permacultura, è stato aperto questo sito, ispirato all'ignoto pensiero di Paperinik: «è interessante notare come una vera e felice autosufficienza di molti ecovillaggi in rete, vista dalla cittá somigli più a una disgrazia per la città e per l'economia tutta». Una verità scioccante ma dalle conseguenze numerose e visibili a tutti...

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Dieta chetogenica: hai capito questa cosa?

di A. Francesco Papa

Hai capito che IL METABOLISMO NON E' UGUALE IN TUTTI GLI UOMINI, ma ci sono metabolismi che tollerano male i grassi, reggendo bene gli zuccheri, e metabolismi che tollerano male gli zuccheri/amidi, reggendo bene i grassi.
Nel secondo caso basta un chewngam con un pò di zucchero per gonfiare come una mongolfiera! Lo zucchero infatti normalmente rallenta (ed in alcuni casi persino BLOCCA) la naturale benefica predisposizione dell'organismo umano a bruciare i grassi accumulati.

grasso metabolismo dietetica
E' male se il tuo organismo lo tollera male, cioè se introducendo zuccheri e amidi, preferisce prelevare energia dagli zuccheri e dagli amidi piuttosto che dai grassi. In questo caso tutti i grassi inghiottiti resteranno pressocchè inutilizzati dall'organismo e si
trasformeranno in antiestetico adipe.

grasso ciccia

I geni che circolano nella tua famiglia genetica sono tali da migliaia d'anni.
Li conosci?

Gli scientisti della dietetica preferiscono ancora oggi concentrarsi sulle misure e le bilance e le calorie, con un ragionamento talmente infantile del tipo: “se entrano 4 kili di roba nel mio corpo, avrò 4 kili di roba in più sopra la bilancia e davanti allo specchio”.

Ma non accade propriamente questo!

Alcuni organismi trasformano 4 kili di panzerotti in 4 kili di ciccia, altri trasformano 4 kili di panzerotti in 2 kili di ciccia attorno gli addominali e 2 kili di energia utile, altri ancora trasformano 4 kili di panzerotti in 4 kili di energia utile, col risultato che sono sempre magri pur stando tutto il giorno seduti a mangiare come capre. Questo è il caso dei fumatori incalliti, ad esempio, che hanno un metabolismo molto più accelerato del normale.

In genere ci si concentra sull’aumento dell’attività motoria per indurre un aumento del consumo calorico e, quindi, controllare la massa grassa, ma solo questa strategia non basta. Non basta se non conosciamo il carattere del nostro stesso metabolismo. Non basta se dobbiamo mangiare e non sappiamo quali cibi il nostro corpo preferisce elaborare.

Così, io non ho altro modo di tenermi in forma che andando in palestra e mangiando carciofi, mentre quell’altro riesce a tenersi in forma andando in palestra e mangiando lasagne. Quell’altro ancora si mantiene in forma senza andare in palestra!

Come mai tutte queste differenze?
Esse dipendono dal proprio personale indice di “tolleranza metabolica”.

E’ possibile che io abbia un metabolismo pronto come una ferrari, ovvero con un grado altissimo di tolleranza e perciò in grado di assorbire, sfruttare e destrutturare qualsiasi tipo di alimento (incluse le lasagne) senza nemmeno l’input metabolico fornito dalla palestra.
Ma è anche possibile che io sia "comune" come una fiat punto.
Vero è che l’organismo umano brucia il cibo e il grasso più velocemente a seguito di sforzi fisici e sudore e corse e sollevamento pesi, ma è anche vero che metabolizza più felicemente proteine e grassi piuttosto che zuccheri-farinacei, perché l'uomo moderno ha ereditato il dna dell’uomo primitivo: l’uomo primitivo non mangiava budini, pane e marmellata a colazione, ma carne e frutta!

Sarà dunque per l'uomo più naturale un soufflé alla vaniglia o un pollo alla brace?

Questo principio spiega come mai allorquando assumiamo qualche grammo di zucchero nel caffè, il picco glicemico schizza alle stelle, e invece se mangiamo 1 arancia (contenente fruttosio in egual misura ma, come si sa, più calorico del comune zucchero) il picco glicemico resta fermo.
Il corpo umano "ricorda" la tranquilla dieta dei tempi passati, e non si è ancora adattato al cibo “raffinato” dell’epoca moderna (iniziata qualche millennio fa) mentre conserva ancora il ricordo di quello dell’epoca preistorica (durata milioni d’anni).

dieta chetogenica


In alcune persone facilmente tendenti all'obesità, ad esempio, la tolleranza ai farinacei e al saccarosio della comune canna da zucchero è molto molto bassa, ovvero hanno una intolleranza esagerata a certe sostanze "tossiche"; non capita forse che un allergico ai crostacei cominci a gonfiare tutto? Lo stesso, letteralmente, capita agli obesi con lo zucchero bianco: non importa quanto sia minima la dose: è un veleno per il loro organismo ancestrale! Tuttavia la loro biologia - come quella di tutta l’umanità - è in fase di adattamento, quindi - anche grazie ai moderni eccezionali medicamenti da malattie cardiivascolari, non ne moriranno.

Qualcuno potrebbe domandare: “fanno male i ravioli?”.
La risposta è: “quanto fanno male al TUO organismo?”.
Solo tu lo puoi capire. L’osservazione e la sperimentazione personale sono l'aiuto che ci rimane in un mondo in cui dietologi e scienziati hanno scelto di seguire come una telenovela le saghe del peso e della misura.

Tutto quanto qui trascritto è un riassunto delle tesi contenute nel libro che ha fondato la dieta “chetogenica”.

Questo libro purtroppo l’ho regalato, e quindi non posso adesso riportare precisamente gli analitici studi e i più convincenti argomenti scientifici ivi esposti.
Esso citava ricerche di importanti istituzioni americane che hanno finito per liberare la dieta dei marine dallo zucchero raffinato, perché – dicevano – “si può vivere benissimo anche senza”. E se lo dicono gli americani...

Dichiarava insistentemente l’autore: “lo zucchero deve stare nel sangue, non nel cibo!”.

Se mangiamo una bistecca o, peggio, del grassosissimo salame, ebbene questo viene sicuramente scomposto dall’organismo e diventerà zucchero libero nel sangue dopo un certo numero di ore!
Incredibile ma vero!
«Lo zucchero deve stare nel sangue, non nel cibo!».

Bene, in QUESTA maniera - cioè mangiando bistecche - l’organismo può assumere zuccheri SECONDO LA ESATTA QUANTITA’ di cui ha bisogno, perché se li ricava da sé, mentre se glieli forniamo noi attraverso il pane o la nutella, lo zucchero - in quanto sostanza semplice altamente assimilabile - si riversa si immediatamente nel sangue, ma è talmente facile che noi o la Ferrero sbagliamo dosi! Allora il picco glicemico si alza e l’organismo va in allarme dovendo produrre in fretta e furia degli ormoni antagonisti (insulina) onde liberare le vie linfatiche da questa "innaturale" presenza: il saccarosio. In effetti, sono molto più naturali nelle latitudini di ¾ di pianeta le coltivazioni di frutta (conteneteti fruttosio) anzichè quelle di pane e canna da zucchero (contenenti saccarosio).

Il grasso assunto in eccesso, al contrario di quanto avviene per lo zucchero assunto in eccesso (che si convertirà presto in adipe) – diceva l'autoredicuinonricordopiùilnome – verrà “demolito” dalla medesima abitudine dell’organismo ad usare grassi e proteine, ovvero dal suo proprio metabolismo attivo h24, risvegliato alla "giusta condotta" adottando una corretta alimentazione (priva di saccarosio-farinacei) per un periodo sufficiente di tempo.

Ma cosa accadrebbe se mangiassimo grassi, proteine e nel frattempo ANCHE pane e marmellata?

Accadrebbe qualcosa di grave.
Il nostro organismo continuerebbe a usare le catene di polisaccaridi/amidacei per sostenersi; preferisce bruciare sempre e prima di tutto quelli perché è naturalmente pigro e sciogliere le molecole di grasso dal punto di vista biochimico gli costa sempre molta più energia!

Quale energia?
La stessa accumulata nei depositi di grasso!
Che fatica andarsela a prendere!

Orbene adesso ci nutriamo di bistecche e formaggi, ma ANCHE di marmellata sul pane ogni mattina.
Con la marmellata le personali riserve di grasso rimangono intatte, anzi aumentano.

Invece mangiando (solo!) salame c’è speranza di una riduzione costante delle personali riserve di grasso A CAUSA DELL’ATTIVITA’ METABOLICA riattivata h24.

Questo curioso meccanismo trova giustificazione nel fatto che il salame, non contenendo zuccheri (o contendendone pochissimi), costringe la macchina bruciagrassi a mettersi in moto se vuole sopravvivere.
Infatti lo zucchero è vitale per l'uomo ma...

«Lo zucchero deve stare nel sangue, non nel cibo!».

Una volta che il sistema metabolico è riattivato e ritrova il 100% della sua velocità naturale, continua ad andare avanti distruggendo la ciccia in più qualora un pasto incompleto ti lasci insoddisfatto.
Nell'uomo primitivo accadeva infatti questo: un giorno mangiava tanto, e l'altro no.
Non trovandosi farinacei ogni giorno, l'organismo era sempre talmente pronto a sciogliere i grassi sia del cibo... che quelli accumulati in corpo il giorno prima!
Invece con un'alimentazione quotidiana a base di zuccheri-farinacei - pane pasta e brioscine - l'organismo perde l'abitudine e non ci pensa proprio ad attingere ai personali depositi di grasso, ed ogni grammo di grasso introdotto attraverso il cibo, resterà in adipe per millenni.

N.B. La dieta chetogenica usa il naturale processo di chetosi per dimagrire e ristabilire la forma fisica ideale (più massa muscolare e meno ciccia).
Tale processo fisiologico provoca però nausea - soprattutto ai primi tempi - liberando nel flusso sanguigno i veleni "sigillati" dalle molecole di grasso, come anche quelli risultanti dalla scomposizione delle proteine. In regime di dieta chetogenica occorre perciò bere proporzionalmente più acqua onde facilitare l'eliminazione delle più abbondanti scorie azotate.