La permacultura esiste perché esiste la natura. La natura presuppone l'esistenza di due parti con interessi contrapposti: il cavolo e la capra, l'ecosistema naturale e la cittá. Alcune ecosofie vorrebbero cancellare o ignorare questa opposizione fondamentale.
Per contribuire a una interpretazione più approfondita della permacultura, è stato aperto questo sito, ispirato all'ignoto pensiero di Paperinik: «è interessante notare come una vera e felice autosufficienza di molti ecovillaggi in rete, vista dalla cittá somigli più a una disgrazia per la città e per l'economia tutta». Una verità scioccante ma dalle conseguenze numerose e visibili a tutti...

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Permacultura & Biosensazionalismo: la famosa famiglia Dervaes

Il web è invaso da sensazionali articoli sulla permacultura, in cui taluni generano anche da pochissima terra, il reddito dei miracoli. Puoi farlo anche tu?

di A. Francesco Papa

Prendiamo in analisi un sensazionale articolo di Greenme: questo.
Lo avete letto bene?
Bene, adesso esaminiamolo con attenzione.
Valutiamo ora il primo dei dati da cui sgorga come da un trono benedetto, ogni bene possibile. Valutiamo cioè la ampiezza di terreno a disposizione. La famiglia Dervaes possiede 370 mq, da cui - si dice - ricava ogni anno:

Tutto ciò è sensazionale.
Ma forse noi civili animali d'appartamento non abbiamo contezza di quanti siano effettivamente 370mq, e così ci sarà più facile immaginare 4mq, ovvero lo spazio di un LETTO MATRIMONIALE. Adesso, calcoliamo la produzione "per letto matrimoniale" dell'appezzamento Dervaes, secondo i dati riportati da Greenme.

Accertato che 370mq : 4mq = 92.5, sono circa 92 i "letti matrimoniali" in solida terra che la famiglia Dervaes possiede e coltiva. Adesso procediamo con lo scoprire le corrispondenti equazioni di bilanciamento:

...dove "x" sarà la produzione media per 4mq di suolo ("1 letto matrimoniale").
Come trovare il valore di questa "x"?
Chi fu attento alle lezioni di aritmetica lo saprà già, e chi non vi fu attento, probabilmente neppure adesso avrà voglia di riascoltarle. Quindi il risultato matematico è che in media ogni singolo "letto matrimoniale" Dervaes (4mq) produce annualmente:

Il dato più immediato per comprendere l'assurdità del tutto, è quel polletto da 1 kg che produce 1 uovo grazie a 4 mq di spazio e dallo stesso sostenuto, mentre nel frattempo, gli stessi 4mq, non si impoveriscono di alcuna materia vegetale ma anzi ne donano circa 450 grammi al mese... all'uomo e non alla gallina stessa!
La domanda sorge spontanea:

...ma che cosa mai troverà da mangiare questo polletto fortunato, in soli 4mq di suolo a casa della famiglia Dervaes?

E così, mentre altrove nella natura e nel mondo le galline devono: a) essere nutrite in batteria con mangime prodotto da ampie cerealicolture esterne; oppure: b) razzolare libere in migliaia di metri quadrati per trovare gli INSETTI e i SEMI di cui si nutrono naturalmente - "sforbiciando" nel frattempo anche eventuali germogli e piantine; a casa Dervaes tali creature riescono ad essere autosufficienti con soli 4mq/cad.

Non solo... rammentate l'imponderabile peso del polline, no?

Bene: a casa Dervaes i medesimi 4mq non solo ospitano 1 polletto, ma sono ricolmi di almeno 200 fiori atti a nutrire super eroiche api operaie, giacchè, a casa Dervaes, 4mq di suolo producono anche 3 grammi di miele al mese!
3 Grammi!
E come comunicare a chi non ha mai messo un dito dentro un fiore, quanto immensamente insopportabile sia il peso di 1 grammo per la gamba di una formica o di un'ape!

basta

BASTA COSI'

Per favore, distinguiamo le case e i terreni delle famiglie normali, dalle case e i terreni del magico mondo di biOZ, e distinguiamo, soprattutto, la autosufficienza ECONOMICA forzata da pratiche parallele di sfruttamento intensivo degli esuberi del vicino City System, da una autosufficienza ORGANICA propria di una comunità rurale parzialmente o totalmente sganciata dalle dinamiche industriali del City System.

L'unica maniera logica per GIUSTIFICARE cotanta beata produzione bio da 370mq di terreno, è un allacciamento a doppio filo della piccola realtà "rurale" periferica con la più centrale e solita realtà metropolitana, tale da non abbracciare tutta la stolidità del sistema produttivo occidentale, ma da utilizzare senz'altro qualcosa di simile, un metodo in cui le galline non sono tenute in batteria, ma non sono tenute NEPPURE "LIBERE" COME NATURA VORREBBE, giacchè a casa Dervaes è ad esse assegnata una "più comoda" gabbia di 4 mq, dove la mangiatoia è quotidianamente rifornita di grano bio acquistato dall'azienda cerealicola bio col denaro ricavato dalla vendita di verdure bio al ristorante più biochic della più vicina città: Los Angeles nel caso Dervaes.
Domanda:

...e se tu non trovassi nessun lussuoso bioristorante nella tua zona disposto a recepire la tua bioproduzione? Potresti emulare la famiglia Dervaes?

Dopo aver letto fiducioso i dati Greenme, in qualche parte inconscia di te tu cominci a pensare di poter raggiungere una autosufficienza e organica e economica anche senza spendere un capitale nell'acquisto di ettari: "bastano a questo scopo anche solo 370 mq!". E, facendo la debita proporzione, "giacchè io credo in me stesso (l'ha detto Maria de Filippi), io con i miei 1.000 mq di terra sull'Etna, raggiungererò un fatturato di circa 50.000€ l'anno!".
«Se è accaduto una volta (alla famiglia Dervaes), può riaccadere!»
«Oh, quante meravigliose opportunità offre oggi il City System per chi sappia ben interpretarlo!»

Ma...

BASTA COSI'

Greenme è un grand bel sito, e come lui molti altri raccolgono e redistribuiscono informazioni utili ed avvincenti. Alcune di queste epopee agrologiche sono probabilmente redatte allo scopo di incoraggiare virtuose scelte presso la comune gente come la autoproduzione e l'esodo dalla Urban Jungle in nome di "un altro reddito possibile" - tuttavia è sempre bene, infine, distinguere gli articoli scritti per illustrare le procedure della permacultura, da quelli scritti per illustrare sogni capaci di attrarre click.