La permacultura esiste perché esiste la natura. La natura presuppone l'esistenza di due parti con interessi contrapposti: il cavolo e la capra, l'ecosistema naturale e la cittá. Alcune ecosofie vorrebbero cancellare o ignorare questa opposizione fondamentale.
Per contribuire a una interpretazione più approfondita della permacultura, è stato aperto questo sito, ispirato all'ignoto pensiero di Paperinik: «è interessante notare come una vera e felice autosufficienza di molti ecovillaggi in rete, vista dalla cittá somigli più a una disgrazia per la città e per l'economia tutta». Una verità scioccante ma dalle conseguenze numerose e visibili a tutti...

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"Diritto al Profitto"

di A. Francesco Papa

diritto profitto

Questa è la nuova frontiera del diritto su cui è chiamata a pronunciarsi la contemporaneità.
Se adesso le istituzioni smithiane fanno orecchi da mercante a questo NUOVO DIRITTO passato in sordina negli ordinamenti mondiali e rifilato di nascosto a tutte le Nazioni e a tutte le menti, nei prossimi 100-500 anni il mondo dovrà certamente prendere posizione e risolvere definitivamente questo dilemma che sta al cuore di ogni modo di condurre le pratiche socio-economiche:

occorre limitare in varie maniere il "Diritto al Profitto" ...poichè veramente SACRO non è ed illimitato non può essere!

Se tu riccone hai miliardi di euro ed il mondo circostante ti muore intorno, o concedi al mondo di stampare NUOVA MONETA ("inflazione"), al fine di colmare le esigenze degli Stati nazionali/popolazioni locali (il che svaluterà il potere d'acquisto del capitale accumulato da te riccone); oppure versi i tuoi miliardi in surplus (che giovano non a te a ma alle tue successive generazioni di fannulloni ereditieri) nelle casse del tuo Stato di appartenenza.

Le richieste di GreenPeace contro il diritto al profitto delle multinazionali dello sfruttamento agricolo - CLICCA QUI

Dall'articolo deduciamo che una autentica salvaguardia del clima-ambiente del pianeta, passa da un RESTRINGIMENTO DEL DIRITTO DI PROFITTO delle aziende qui e ora, non tanto dal rubinetto sgocciolante chiuso del nostro bagno o dall'uso del treno anzichè dell'aereo come vogliono i gretini.

La normativa che qui e ora salva l'ambiente naturale, disciplina l'azione di quelle aziende che qui e ora stanno dilapidando il 70% delle risorse naturali globali, e tale normativa ecologica non puó essere di natura liberal-capitalista, cioè "spontanea" o "anarchica".

Quale stupido rinuncerebbe di sua spontanea volontà a qualche milione di euro in più nel bilancio di fine anno, se la legge gli consente formalmente di lucrarlo?
Gli scrupoli di coscienza che gli verranno... grazie ad un dotto studio di qualche dotto scienziato, presto gli passeranno!

Se poi persino la Monsanto per un miracoloso senso di eticità risvegliata rinunciasse a comprare, disboscare ed avvelenare terre, ricomincerà a comprare, disboscare ed avvelenare il giorno dopo un'azienda non-risvegliata con un altro nome, occupando la fetta di mercato virtuosamente abbandonata dalla prima!

Pertanto la legislazione liberal-capitalista, in ambito etico e per il progresso spirituale dell'umanitá, non funziona affatto, poichè presuppone ed esige la UNANIMITÀ ideologica di tutte le imprese esistenti nel mercato, ciò che é del tutto impossibile da conseguire... se non in periodi limitati di tempo in cui una certa precisa coscienza diventa alta e di massa, come dopo una guerra o un disastro ecologico planetario.
Ma appena il sentimento popolare passa, appena il livello di guardia si abbassa e il Popolo comincia a dimenticare, un assetto politico liberal-capitalista ricomincierà ad autorizzare congenitamente qualsiasi genere di anti-ecologico commercio...! La "libertà dei commerci" insita nella cultura liberista, incalza proprio questo!

E allora parliamo di permacultura ORGANICA come modo di risolvere in modo semplice problemi complessi.

Una economia di filososofia capitalista è più utile o meno dannosa in un MONDO MEDIEVALE in cui le risorse sono abbondanti e si sprecano. Ma dopo secoli di razionalizzazione, non c'è più nulla da razionalizzare, perchè se si continua a spremere e sistematizzare, l'uomo soffre indicibilmente e con lui l'ecosistema naturale globale, che in ogni pianeta è sempre ricco e potente... ma fino a un certo punto!
A un certo punto serve sostituire l'Economia Capitalista con una Economia Umanista, cioè centrata sul rispetto della risorsa umana e dell'ambiente naturale piuttosto che sullo sfruttamento massimo ("efficiente", "austero") delle risorse antropiche ed ecologiche.

Se proprio oggi serve una normativa eco-logica, non aspettiamo che la Monsanto o la Bayer si convertano al Buon Dio!
Il desiderio di lucro è purtroppo intimo, profondo, naturale e nell'uomo non si estinguerà con qualche seminario gretino!
Sull'orlo dell'abisso forse l'umanità si convertirà in massa, ma conviene sperare ogni volta di arrivare al capolinea per ottenere qualche logico frutto etico?

Una normativa eco-logica può essere IMPOSTA DALLA LEGGE domani e sostituire già dopodomani tutta la economia capitalista ormai orba e zoppa. Questa è una soluzione semplice al problema del vampirismo ecologico e sociale messo abitualmente in atto da moltissimi organismi internazionali, fabbriche ed aziende, favorite e stimolate in ciò da una legislazione internazionale troppo liberista, troppo neutra, astratta, vuota, fredda, sorda - "lucro-friedly" - risultato di almeno 50 anni di "aggiustamenti" silenziosi e sinistri.

Che il popolo cambi le sue abitudini contro lo spreco dell'acqua nel bidet o davanti al lavabo della cucina, serve a poco o non ottiene tanto, tanto presto e diffusamente quanto... una legge giusta. E se il processo di voto è democratico e democraticamente ogni popolo seleziona un sistema economico diverso, la imposizione di tale legge eco-logica, pienamente umana e orgogliosamente anti-capitalista, non sarà solo giusta, ma anche legittima.