La permacultura esiste perché esiste la natura. La natura presuppone l'esistenza di due parti con interessi contrapposti: il cavolo e la capra, l'ecosistema naturale e la cittá. Alcune ecosofie vorrebbero cancellare o ignorare questa opposizione fondamentale.
Per contribuire a una interpretazione più approfondita della permacultura, è stato aperto questo sito, ispirato all'ignoto pensiero di Paperinik: «è interessante notare come una vera e felice autosufficienza di molti ecovillaggi in rete, vista dalla cittá somigli più a una disgrazia per la città e per l'economia tutta». Una verità scioccante ma dalle conseguenze numerose e visibili a tutti...

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Nomadelfia: un ecovillaggio cattolico?

di A. Francesco Papa

nomadelfia ecovillaggio cattolico
Nomadelfia è si realtà cattolica vasta, concentrata e “pura” (abbiamo ben 300-400 cattolici praticanti relati in modulo consociativo su una area agricola circoscritta), ma NON possiamo chiamare tutto ciò "ECOVILLAGGIO", bensì "CONGREGAZIONE", perchè così è!
Mentre un
ecovillaggio si sforza di fondarsi su principi quanto più possibile "naturali", laici e di origine antropica, la congregazione si sforza di fare l'esatto contrario, fondandosi normalmente su almeno 3 principi di ordine "sovrannaturale" o clericali, del tipo:

  1. "Vi sono nel mondo gerarchie sante, ed una di queste è qui, tra voi".
  2. "Alcuni comandi non sono umani, ma divini, ed alcuni divini comandanti sono qui, tra voi".
  3. "La umile obbedienza è santa, e si richiede proprio qui, da voi".

Le congregazioni cattoliche tradizionali alimentate da codesti insigni modelli procedurali servono a molto nel mondo e sempre serviranno a qualcosa... persino fra 4.000 anni! ma oggi, di fatto, non hanno POTENZA D'ATTRAZIONE nei confronti del CETO MEDIO.

«Io cerco associazioni che attraggano persone normali, non che le respingano».

Frati e suore non sono "ceto medio": sono Truppe d'Elite che si fanno - a causa di proprie virtù intrinseche - necessariamente sole ed isolate (ma con tanta migliore angelica compagnia).

Un erudito preciserebbe che a Nomadelfia non ci sono frati e suore ma padri e madri di famiglia “liberi” di “amare”, tuttavia... quando colto da certa insoddisfazione esistenziale chiesi (via email) qualche giorno di ospitalità gratuita con dichiarate ambizioni corporative e non turistiche, l'addetto ufficiale all'accoglienza visitatori "Nomadelfia 2014", mi rispose esattamente così:

«[…] Nomadelfia fa accoglienza solo di minori in disagio familiare e non è un posto dove le persone coltivano interessi personali».

Dunque senza la minore etá e senza un trascorso psicologicamente conturbante, nella comunità di Nomadelfia non si "entra", e non entri neppure se “coltivi o vuoi coltivare interessi personali”. Con ciò l'operatore voleva intendere che Nomadelfia è un luogo che esiste per rispondere ai progetti del Clero, non propriamente ai tuoi, pertanto, in realtà, a Nomedelfia potrebbero non esserci frati e suore, ma vi è ugualmente quello che si richiede in ogni altro convento: il famigerato "VOTO DI OBBEDIENZA". A chi?
Al gerarca di turno. Naturalmente sará santo, e quindi - nessuno si spaventi - trattasi in veritá di gerarca molto buono e colloquiale.

«Io cercavo associazioni cattoliche che accogliessero cattolici normali, non che li rimproverassero perchè segnati dalla normalità».

Normalmente infatti non fai voto di obbedienza al tuo condominio!
A Nomadelfia come istituto congregazionale "aperto" puoi "entrare" come e quando vuoi come turista (naturalmente) ma se vuoi “entrare davvero", ti è richiesto ben più di 40 euro a notte. Questa unica cosa che permetterebbe di integrarti organicamente a suddetta colonia cattolica, è la fioritura sul tuo labbro e nella tua mente con tutto il tuo cuore, come segno di grazia e predestinazione, di una unica parola:

“IL CRISTO”

...nella versione tuttavia più azzerante in assoluto: quella che ti libera di ogni cosciente proposito di realizzare i tuoi cattivi “sogni personali”.

«Io cercavo associazioni alla ricerca di cattolici consueti, non di aspiranti martiri ed eroi (ció che io peraltro ero)».

Invero, a me personalmente piace molto Il Cristo, ma per come è messo il mondo oggi sinceramente non penso che l’azzeramento delle personalità sia uno dei progetti più adatti a questa umanità, al futuro dell'umanità, e soprattutto a quella parte di umanità che mi sta più a cuore: il CETO MEDIO.
E' pensabile oggi pescare "gente di mezzo" strappandole di dosso gusti e "interessi personali" per far
assumere loro la nobilissima personalità giuridica collettiva adombrata dal santissimo Statuto Nomadelfia?

anche no
Quindi preferii orientarmi su realtà meno perfette, dal momento che se tu "ecovillaggio" ospiti solo soggetti già talmente "cristificati" da rinunciare alla propria personalità, sogni e passioni subito, a comando (pure via email), allora di certo non sei realmente aperto al potenzialmente magnifico ma troppo spesso incerto ceto medio!

Nomadelfia potrebbe accogliere alcune istanze della permacoltura, della ecosostenibilità e dell'agricoltura biologica, ma resta pur sempre sulla carta e di fatto una Congregazione, quantunque originale rispetto alle classiche congregazioni conventuali cattoliche!

Una "Congregazione" non può assumere ma solo scimmiottare funzioni e caratteri di un "Ecovillaggio" come realtà sociale genuinamente aperta, democratica e flessibile, perchè il suo statuto è stato già redatto ed esso esiste come “costola” all'interno di quella gabbia toracica universale nota come “Il Vaticano” - lo "Stato Invisibile" o "Pelagico" - il quale, però, dopotutto, è anche lui solo un'associazione!

IN QUANTO ASSOCIAZIONE, LA CHIESA CATTOLICA HA UN SUO PROPRIO STATUTO DETERMINATO (denominato "Diritto Canonico"), E TUTTE LE CONGREGAZIONI AMMESSE NEL SUO SENO PARTECIPANO VITALMENTE DI TALE DIRITTO, SEBBENE POSSANO ESSERE DOTATE DI STATUTI INTERNI SECONDARI (meno grandi e meno complessi).

Io sono la vite
e voi i tralci”

(Gv 15, 2)

«[…] Il punto di partenza per verificarsi in Nomadelfia (come in ogni altra vocazione) è "rinnegare se stessi"».

Missiva privata from Capo Nomadelfia 2014

Pertanto è evidente: il cattolicesimo di Nomadelfia offra accoglienza e ricetto GRATUITO solo a veri e propri NOVIZI... laddove un vero ecovillaggio non controlla la tua quantità di fede e la natura della tua fede prima di ospitarti! Anche perchè se procedesse così... resterebbe isolato e frequentato sempre e soltanto dai membri interni alla "setta".

Servirebbe uno statuto associativo nel quale manifestare pienamente sé stessi non sia considerato un peccato: che sia incubatore di virtù piuttosto che ratificatore di santità; coltivatore di talenti, interessi e creativitá individuale piuttosto che persecutore ab origine di ció che è automomo, personale, originale.

Nella bibbia il peccato nasce proprio dalla libertà umana, e “sarà solo rinunciando a tale libertà che ci si libererà dal peccato”. Dunque è in realtà facilmente comprensibile la tipica rigiditá di ogni CONGREGAZIONE e di ogni ORDINE RELIGIOSO che fanno capo all'archimedico VOTO DI OBBEDIENZA: esso è la "via facile" alla santità o almeno alla serenità d'animo! (se devi obbedire non devi pensare troppo per "scegliere cose"!).

Ma in permacultura le necessitá sono ribaltate, perchè dalla libertá viene la "sperimentazione" che - buona o cattiva che sia - infine si traduce sempre, almeno, in consapevolezza. Dal "calvario" della LIBERA ESPERIENZA PERSONALE una "opportunità". Quale? Quella del figliuol prodigo di rimanere alla casa del Padre perchè vuol rimanerci, e non perchè vi è costretto dalle circostanze!
La libertà è dunque il primo “attrezzo” necessario al permacultore per ottenere un "feed-back" (positivo o negativo) e da qui, in via secondaria, la saggezza.

In nome di una esperienza libera e "senza confini” (dove "l'unico limite è l'immaginazione”, diceva Bill Mollison) ma guidata dal vicino (ad es. vecchi coltivatori e/o tradizioni) nonchè controllata dalla tua attenta osservazione (ad es. dei campi, della vita intorno), ogni permacultore trova il suo migliore "adattamento" all'ecosistema (ad es. la "produttività").

Una comunità in permacultura si auto-regola e talvolta si evolve come il fagiolo del madagascar: incrociandosi con specie strane ed incomprensibili!
Lo statuto della Chiesa cattolica, invece, è molto più prudente, perchè il mondo è pieno di "demoni".

Io sono il pastore
e voi le pecore

pecora pastore seguire
Le pecore non vanno dove il pastore non vuole, e se qualcuna di esse si avventura oltre la siepe, dove l'erba è più verde ed i lupi più liberi, beh è una pecora disobbediente, cattiva! Forse non è neppure una pecora!

Il Papa ha già tutta la Verità, ciò che in permacultura viene costruita strada facendo.

La Chiesa è "madre" e cerca di PROTEGGERTI: "ascolta tua madre che ne ha viste più di te, e non fare così! Resta a casa!". Laddove da questo punto di vista la permacultura è "padre" e cerca di spronarti: “suvvia non aver paura e fai questa nuova esperienza, se quelle vecchie proprio non ti convincono!”. Ciò vuol dire che la permacultura è una pedagogia non soltanto "costruzionista", ma anche "costruttivista".

Se non ascolti il Papa nè i suoi amici, puoi smarrirti e piangere di dolore, ma strada facendo - osserva il permacultore - puoi anche imparare.

Se l'ideale è imparare senza soffrire, l'ideale è dunque restare attaccati alle cosce della "Madre" (paragonabile alla tradizione e alla cultura ereditata da "Gli Antichi")?
Non lo diremo.

Diremo però che lo statuto cattolico e le sue congregazioni-figlie sono come il porto sicuro di coloro che hanno in qualche modo terminato il loro viaggio nel mondo: fonte di massima delusione e tristezze, adesso vogliono esplorare solo Dio e la sua Parola come unica «lampada ai miei passi».
Viceversa un perma-statuto ed i suoi ecovillaggi sono concepibili come il porto da cui giovani uomini iniziano il loro periglioso viaggio nel mondo: fonte di massima curiosità, lo esplorano con fiducia.


Nomadelfia è una realtà socio-agricola
peri-urbana ed “anti-sistemica”?

Decorticata di ogni possibile:

  1. Demonismo (“demonismo”: perversa ed insistente inclinazione della religione cattolica e di qualunque religioso in genere, a vedere demoni dapperttutto, anche dove non ci sono, e soprattutto dove ci sono difetti SOLO E TOTALMENTE UMANI)
  2. Insufficienza perma-culturale
  3. Impermeabilità d'accesso a chi non è un turista o un "eletto"
  4. Verticalismo politico-gestionale

...Nomadelfia sarebbe un vero e proprio ECOVILLAGGIO, ma se la spogliassimo dei suoi più atavici caratteri distintivi, che ci resterebbe più della mitica "Nomadelfia"?
E' questo che vogliamo?
Ricondurre tutta l'umanità ad un
UNICO MODELLO, il migliore, il più perfetto, censurando perseguitando e tacciando tutti gli altri di "disumanità"?
Anche per rispettare il permaculturale concetto di
BIODIVERSITA' (uno scorpione non lo ammazzi solo perchè brutto e velenoso, ma lo poni nel SUO ecosistema, nel quale sarà utile!), è meglio lasciar vivere e prosperare i due modelli - la Congregazione e l'Ecovillaggio - nel medesimo mondo ma ad adeguati kilometri di distanza l'uno dall'altro, avendo cura se possibile di NON CONFONDERE tra loro i PROFONDAMENTE DIVERSI PROGETTI DI VITA e lasciando infine al libero ragionamento personale la risposta al più dirimente dei quesiti: quale delle due forme di convivialità ha oggi più chance di deflagrare in “fenomeno virale”?

E' impossibile!” gridò l'ORGOGLIO
E' rischioso” disse l'ESPERIENZA
E' inutile.” tagliò corto la RAGIONE
Provaci...” sussurrò il CUORE

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Nomadelfia: un ecovillaggio cattolico?

nomadelfia ecovillaggio cattolico
Nomadelfia è si realtà cattolica vasta, concentrata e “pura” (abbiamo ben 300-400 cattolici praticanti relati in modulo consociativo su una area agricola circoscritta), ma NON possiamo chiamare tutto ciò "ECOVILLAGGIO", bensì "CONGREGAZIONE", perchè così è!
Mentre un
ecovillaggio si sforza di fondarsi su principi quanto più possibile "naturali", laici e di origine antropica, la congregazione si sforza di fare l'esatto contrario, fondandosi normalmente su almeno 3 principi di ordine "sovrannaturale" o clericali, del tipo:

  1. "Vi sono nel mondo gerarchie sante, ed una di queste è qui, tra voi".
  2. "Alcuni comandi non sono umani, ma divini, ed alcuni divini comandanti sono qui, tra voi".
  3. "La umile obbedienza è santa, e si richiede proprio qui, da voi".

Le congregazioni cattoliche tradizionali alimentate da codesti insigni modelli procedurali servono a molto nel mondo e sempre serviranno a qualcosa... persino fra 4.000 anni! ma oggi, di fatto, non hanno POTENZA D'ATTRAZIONE nei confronti del CETO MEDIO.

«Io cerco associazioni che attraggano persone normali, non che le respingano».

Frati e suore non sono "ceto medio": sono Truppe d'Elite che si fanno - a causa di proprie virtù intrinseche - necessariamente sole ed isolate (ma con tanta migliore angelica compagnia).

Un erudito preciserebbe che a Nomadelfia non ci sono frati e suore ma padri e madri di famiglia “liberi” di “amare”, tuttavia... quando colto da certa insoddisfazione esistenziale chiesi (via email) qualche giorno di ospitalità gratuita con dichiarate ambizioni corporative e non turistiche, l'addetto ufficiale all'accoglienza visitatori "Nomadelfia 2014", mi rispose esattamente così:

«[…] Nomadelfia fa accoglienza solo di minori in disagio familiare e non è un posto dove le persone coltivano interessi personali».

Dunque senza la minore etá e senza un trascorso psicologicamente conturbante, nella comunità di Nomadelfia non si "entra", e non entri neppure se “coltivi o vuoi coltivare interessi personali”. Con ciò l'operatore voleva intendere che Nomadelfia è un luogo che esiste per rispondere ai progetti del Clero, non propriamente ai tuoi, pertanto, in realtà, a Nomedelfia potrebbero non esserci frati e suore, ma vi è ugualmente quello che si richiede in ogni altro convento: il famigerato "VOTO DI OBBEDIENZA". A chi?
Al gerarca di turno. Naturalmente sará santo, e quindi - nessuno si spaventi - trattasi in veritá di gerarca molto buono e colloquiale.

«Io cercavo associazioni cattoliche che accogliessero cattolici normali, non che li rimproverassero perchè segnati dalla normalità».

Normalmente infatti non fai voto di obbedienza al tuo condominio!
A Nomadelfia come istituto congregazionale "aperto" puoi "entrare" come e quando vuoi come turista (naturalmente) ma se vuoi “entrare davvero", ti è richiesto ben più di 40 euro a notte. Questa unica cosa che permetterebbe di integrarti organicamente a suddetta colonia cattolica, è la fioritura sul tuo labbro e nella tua mente con tutto il tuo cuore, come segno di grazia e predestinazione, di una unica parola:

“IL CRISTO”

...nella versione tuttavia più azzerante in assoluto: quella che ti libera di ogni cosciente proposito di realizzare i tuoi cattivi “sogni personali”.

«Io cercavo associazioni alla ricerca di cattolici consueti, non di aspiranti martiri ed eroi (ció che io peraltro ero)».

Invero, a me personalmente piace molto Il Cristo, ma per come è messo il mondo oggi sinceramente non penso che l’azzeramento delle personalità sia uno dei progetti più adatti a questa umanità, al futuro dell'umanità, e soprattutto a quella parte di umanità che mi sta più a cuore: il CETO MEDIO.
E' pensabile oggi pescare "gente di mezzo" strappandole di dosso gusti e "interessi personali" per far
assumere loro la nobilissima personalità giuridica collettiva adombrata dal santissimo Statuto Nomadelfia?

anche no
Quindi preferii orientarmi su realtà meno perfette, dal momento che se tu "ecovillaggio" ospiti solo soggetti già talmente "cristificati" da rinunciare alla propria personalità, sogni e passioni subito, a comando (pure via email), allora di certo non sei realmente aperto al potenzialmente magnifico ma troppo spesso incerto ceto medio!

Nomadelfia potrebbe accogliere alcune istanze della permacoltura, della ecosostenibilità e dell'agricoltura biologica, ma resta pur sempre sulla carta e di fatto una Congregazione, quantunque originale rispetto alle classiche congregazioni conventuali cattoliche!

Una "Congregazione" non può assumere ma solo scimmiottare funzioni e caratteri di un "Ecovillaggio" come realtà sociale genuinamente aperta, democratica e flessibile, perchè il suo statuto è stato già redatto ed esso esiste come “costola” all'interno di quella gabbia toracica universale nota come “Il Vaticano” - lo "Stato Invisibile" o "Pelagico" - il quale, però, dopotutto, è anche lui solo un'associazione!

IN QUANTO ASSOCIAZIONE, LA CHIESA CATTOLICA HA UN SUO PROPRIO STATUTO DETERMINATO (denominato "Diritto Canonico"), E TUTTE LE CONGREGAZIONI AMMESSE NEL SUO SENO PARTECIPANO VITALMENTE DI TALE DIRITTO, SEBBENE POSSANO ESSERE DOTATE DI STATUTI INTERNI SECONDARI (meno grandi e meno complessi).

Io sono la vite
e voi i tralci”

(Gv 15, 2)

«[…] Il punto di partenza per verificarsi in Nomadelfia (come in ogni altra vocazione) è "rinnegare se stessi"».

Missiva privata from Capo Nomadelfia 2014

Pertanto è evidente: il cattolicesimo di Nomadelfia offra accoglienza e ricetto GRATUITO solo a veri e propri NOVIZI... laddove un vero ecovillaggio non controlla la tua quantità di fede e la natura della tua fede prima di ospitarti! Anche perchè se procedesse così... resterebbe isolato e frequentato sempre e soltanto dai membri interni alla "setta".

Servirebbe uno statuto associativo nel quale manifestare pienamente sé stessi non sia considerato un peccato: che sia incubatore di virtù piuttosto che ratificatore di santità; coltivatore di talenti, interessi e creativitá individuale piuttosto che persecutore ab origine di ció che è automomo, personale, originale.

Nella bibbia il peccato nasce proprio dalla libertà umana, e “sarà solo rinunciando a tale libertà che ci si libererà dal peccato”. Dunque è in realtà facilmente comprensibile la tipica rigiditá di ogni CONGREGAZIONE e di ogni ORDINE RELIGIOSO che fanno capo all'archimedico VOTO DI OBBEDIENZA: esso è la "via facile" alla santità o almeno alla serenità d'animo! (se devi obbedire non devi pensare troppo per "scegliere cose"!).

Ma in permacultura le necessitá sono ribaltate, perchè dalla libertá viene la "sperimentazione" che - buona o cattiva che sia - infine si traduce sempre, almeno, in consapevolezza. Dal "calvario" della LIBERA ESPERIENZA PERSONALE una "opportunità". Quale? Quella del figliuol prodigo di rimanere alla casa del Padre perchè vuol rimanerci, e non perchè vi è costretto dalle circostanze!
La libertà è dunque il primo “attrezzo” necessario al permacultore per ottenere un "feed-back" (positivo o negativo) e da qui, in via secondaria, la saggezza.

In nome di una esperienza libera e "senza confini” (dove "l'unico limite è l'immaginazione”, diceva Bill Mollison) ma guidata dal vicino (ad es. vecchi coltivatori e/o tradizioni) nonchè controllata dalla tua attenta osservazione (ad es. dei campi, della vita intorno), ogni permacultore trova il suo migliore "adattamento" all'ecosistema (ad es. la "produttività").

Una comunità in permacultura si auto-regola e talvolta si evolve come il fagiolo del madagascar: incrociandosi con specie strane ed incomprensibili!
Lo statuto della Chiesa cattolica, invece, è molto più prudente, perchè il mondo è pieno di "demoni".

Io sono il pastore
e voi le pecore

pecora pastore seguire
Le pecore non vanno dove il pastore non vuole, e se qualcuna di esse si avventura oltre la siepe, dove l'erba è più verde ed i lupi più liberi, beh è una pecora disobbediente, cattiva! Forse non è neppure una pecora!

Il Papa ha già tutta la Verità, ciò che in permacultura viene costruita strada facendo.

La Chiesa è "madre" e cerca di PROTEGGERTI: "ascolta tua madre che ne ha viste più di te, e non fare così! Resta a casa!". Laddove da questo punto di vista la permacultura è "padre" e cerca di spronarti: “suvvia non aver paura e fai questa nuova esperienza, se quelle vecchie proprio non ti convincono!”. Ciò vuol dire che la permacultura è una pedagogia non soltanto "costruzionista", ma anche "costruttivista".

Se non ascolti il Papa nè i suoi amici, puoi smarrirti e piangere di dolore, ma strada facendo - osserva il permacultore - puoi anche imparare.

Se l'ideale è imparare senza soffrire, l'ideale è dunque restare attaccati alle cosce della "Madre" (paragonabile alla tradizione e alla cultura ereditata da "Gli Antichi")?
Non lo diremo.

Diremo però che lo statuto cattolico e le sue congregazioni-figlie sono come il porto sicuro di coloro che hanno in qualche modo terminato il loro viaggio nel mondo: fonte di massima delusione e tristezze, adesso vogliono esplorare solo Dio e la sua Parola come unica «lampada ai miei passi».
Viceversa un perma-statuto ed i suoi ecovillaggi sono concepibili come il porto da cui giovani uomini iniziano il loro periglioso viaggio nel mondo: fonte di massima curiosità, lo esplorano con fiducia.


Nomadelfia è una realtà socio-agricola
peri-urbana ed “anti-sistemica”?

Decorticata di ogni possibile:

  1. Demonismo (“demonismo”: perversa ed insistente inclinazione della religione cattolica e di qualunque religioso in genere, a vedere demoni dapperttutto, anche dove non ci sono, e soprattutto dove ci sono difetti SOLO E TOTALMENTE UMANI)
  2. Insufficienza perma-culturale
  3. Impermeabilità d'accesso a chi non è un turista o un "eletto"
  4. Verticalismo politico-gestionale

...Nomadelfia sarebbe un vero e proprio ECOVILLAGGIO, ma se la spogliassimo dei suoi più atavici caratteri distintivi, che ci resterebbe più della mitica "Nomadelfia"?
E' questo che vogliamo?
Ricondurre tutta l'umanità ad un
UNICO MODELLO, il migliore, il più perfetto, censurando perseguitando e tacciando tutti gli altri di "disumanità"?
Anche per rispettare il permaculturale concetto di
BIODIVERSITA' (uno scorpione non lo ammazzi solo perchè brutto e velenoso, ma lo poni nel SUO ecosistema, nel quale sarà utile!), è meglio lasciar vivere e prosperare i due modelli - la Congregazione e l'Ecovillaggio - nel medesimo mondo ma ad adeguati kilometri di distanza l'uno dall'altro, avendo cura se possibile di NON CONFONDERE tra loro i PROFONDAMENTE DIVERSI PROGETTI DI VITA e lasciando infine al libero ragionamento personale la risposta al più dirimente dei quesiti: quale delle due forme di convivialità ha oggi più chance di deflagrare in “fenomeno virale”?

E' impossibile!” gridò l'ORGOGLIO
E' rischioso” disse l'ESPERIENZA
E' inutile.” tagliò corto la RAGIONE
Provaci...” sussurrò il CUORE