Ingravidare una Mucca ai tempi dello Scientismo
La permacultura esiste perché esiste la natura. La natura presuppone l'esistenza di due parti con interessi contrapposti: il cavolo e la capra, l'ecosistema naturale e la cittá. Alcune ecosofie vorrebbero cancellare o ignorare questa opposizione fondamentale.
Per contribuire a una interpretazione più approfondita della permacultura, è stato aperto questo sito, ispirato all'ignoto pensiero di Paperinik: «è interessante notare come una vera e felice autosufficienza di molti ecovillaggi in rete, vista dalla cittá somigli più a una disgrazia per la città e per l'economia tutta». Una verità scioccante ma dalle conseguenze numerose e visibili a tutti...
Lo sapevi che oggi la scienza ha fatto passi da gigante, e l'industria casearia perpetra orgogliosamente veri e propri abusi sessuali nei confronti di tori e vacche, onde evitare la antieconomica perdita di tempo della copula tra bestie?
Infatti ad un impresario agricolo conviene estrarre lo sperma di un toro situato in specifico allevamento ed inocularlo nella vagina della vacca per posta, che allevare un toro scatenato direttamente in sito o far incontrare i due aspettando i (loro) normali tempi di "corteggiamento".
"La mia è una azienda agricola,
non un postribolo per animali!"
La raccolta dello sperma in una moderna industria lattiero-casearia, può comportare pratiche invasive, innaturali e dolorose quali:
L'elettroeiaculazione dei tori è una pratica comune in tutta l'industria casearia, ma i Paesi Bassi e la Danimarca l'hanno vietata (lode ai legislatori di questi paesi ai quali in pieno, cavalcante neoliberismo, è rimasto un senso etico residuo).
Per i più curiosi, il processo inizia con un esame rettale e l'inserimento di una grande sonda elettrificata nell'ano di un toro. Mentre l'allevatore tiene la sonda, aumenta lentamente l'impostazione dell'elettricità dal minimo al massimo fino a quando l'animale o eiacula o sviene e cade. Se il toro non eiacula, gli allevatori possono riprovare dopo soli 15 minuti.
I tori, ovviamente, non trovano tutto ciò piacevole, e scalciano e gemono disperatamente. In effetti siamo abituati a considerare il toro come un SIMBOLO DI VIRILITÁ, ma l'occidentale ne ha fatto praticamente un GAY PASSIVO in quanto non monta più la vacca, bensì viene sistematicamente cavalcato dal braccio del contadino che gioca con la sua prostata!
Oh sapiente imprenditore agricolo, come sei caduto in basso!
Tu che ti vanti di fronte a tutti di "lavorare a stretto contatto con la natura"!
Ma puoi farlo finchè non dici esattamente cosa fai nella tua idilliaca azienda campestre!
Il "massaggio transrettale" prepara i tori all'estrazione dello sperma.
I maneggiatori stimolano manualmente i nervi che circondano la prostata e la muscolatura del bacino infilando un braccio, fino alla spalla, all'interno del retto di un toro.
E' così che nella raffinata cultura occidentale si guadagna da vivere l'ultima versione dello stalliere lattiero-caseario.
Ottenuto lo schizzo, una apposita macchina attaccata al pene dell'animale aspira e raccoglie tutto il prezioso liquido, che sarà inviato per posta al migliore offerente, situato anche all'altro capo del mondo.
E fu così che scoprimmo come le mucche vengono ingravidate, oggi, in alcuni contesti "di eccellenza".
Per i meno avvezzi alle "cose della terra", si ricorderà che LA MUCCA NON E' UNA GALLINA.
Mentre la gallina produce ciclicamente il prezioso nutrimento (uovo) anche senza fecondazione del gallo, la mucca non produce il prezioso nutrimento (latte) senza una vera e propria gravidanza, ciò per cui ogni anno a tale scopo dovrà avere il suo naturale rapporto sessuale.
Nato il pargolo (il "vitello"), la moderna zootecnica di allevamento non permette alla neomamma di allattarlo normalmente. Piuttosto separa i due e produce per il vitello, in stabilimenti chimici a parte, un LIQUIDO SINTETICO del tutto anemico, bastante a far stare in piedi la creatura per qualche mese fino alla macellazione, riservando il VERO LATTE agli umani che si recano al supermercato.
E ancora, l'impresario proprio non fa questa scortesia a mamma-vacca in rispetto dei bisogni dell'umano! Se la vacca sborsasse soldi per riavedere indietro il suo latte, l'impresario lo venderebbe subito a lei e non ai milioni di uomini e bambini affamati! Essendo il cliente già lì, risparmierebbe pure le spese di spedizione del prodotto!
Adesso colgo l'occasione per esporre un ragionamento sostanzialmente contorto ma che esplica mirabilmente la filosofia di mercato purtroppo ordoliberista sottesa dall'UE:
"Come mai la vacca non ha soldi?".
"Gli animalisti dovrebbero autotassarsi per costituire un Fondo (riserva di liquidità) con cui sostenere gli agricoltori in difficoltà che vogliono essere etici e bio, ovvero che non hanno soldi per restituire il latte della vacca al figlio o per concedere al toro il beneficio, economicamente dissipante, di un rapporto sessuale secondo i ritmi di madre natura.
Tutto infatti ha e deve avere un prezzo, ed IL SACRIFICIO DEI MARGINI DI PROFITTO PER UNA IDEOLOGIA NON PUO' FARSI NORMA. Il naturale o possibile deficit economico che comporta ogni sacrificio etico, dovrà essere colmato non già dagli impresari ma dagli stessi animalisti privati che ritengono, solo loro, assolutamente giusto questo sacrificio.
- Creino essi dunque un "F.P.M.V - Fondo Protezione Mamme Vacche". Esso erogherà soldi per sostenere la conversione delle industrie casearie al BIOETICO.
Infatti l'UE ama creare fondi e sigle per ogni cosa, preferendo oltremodo riempire quei fondi d'intervento con soldi prelevati dai Mercati/Privati, e mai o quasi mai dalla Banca Centrale o dalle correzioni strutturali di uno Stato Etico "ottocentesco".
Se lo traducete in inglese, farà anche più effetto!
Lo si chiamerà "M.C.P.P - Mum Cow Protection Program" .
Logico no?
UNA UMANITA' 3.0 DICHIARA ILLEGALE TAL CODARDIA VERSO GLI ANIMALI E DI RIFLESSO VERSO SE STESSA. D'altronde, tutto ciò non avviene senza pagare pegno.
La "vendetta" di madre natura si realizza attraverso le numerose malattie cardiovascolari che, a causa di un abuso degli ottimi e saporiti latticini e derivati, stroncano ogni anno migliaia di nonni e padri di famiglia, costringendoli sovente ad un lungo e penoso calvario su un letto d'ospedale.
Nelle più antiche e civili tradizioni contadine, il latte prodotto dalla mucca non veniva totalmente parassitato, ma CONDIVISO con gli umani. La mucca infatti è un animale mite e generoso e ne produce abbastanza per entrambi, vitello e piccolo umano se occorre (alcune mamme non producono sufficiente latte materno).
Ma, ovviamente, se sei un avido scientista, ruberai alla creatura anche l'anima e persino, come abbiamo visto, lo sperma, pur di concludere più rapidamente i propri affari.
E questo è male.
Molto male.
Pagherete pegno.