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► Raccolta-fondi per l'acquisto di un essiccatore domestico da assegnare il 30 gennaio 2024 tramite VOTAZIONE ONLINE ad una delle seguenti ► COMUNITA' ECOLOGICHE
di A. Francesco Papa
Dopo aver detto qualcosa sul triplice versante di una organica esperienza di Mutuo-Aiuto (regionale, cittadino ed intracittadino) – il quale assetto per le ragioni su poste non dovrebbe essere passibile di continua ritrattazione da parte delle membra della rete – affrontiamo ora il vero tema di questo paragrafo: la Sociocrazia, o meglio, l'approccio sociocratico alla permacultura e al mutuo-sostegno, del quale il primissimo passo è:
DECIDIAMO TUTTI INSIEME
DOVE RIUNIRCI
“Tutti insieme”.
E’ così difficile da capire?
Forse la estrema semplicità di questa coniugazione, ne occulta ai più il vero significato?
Questa però, a scanso di equivoci, non è propriamente democrazia!
Mentre in democrazia si vota e si delega ad un capo o a un insieme di capi la materializzazione della volontà popolare, infine "obbedita", in sociocrazia si discute e si delega a noi stessi la esecuzione della volontà... nostra. E poi ci si divide.
Serenamente.
In una Società ORGANICA è possibile fare questo perchè essa... non è Una ma Molte (!), infatti:
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In sociocrazia ogni comunità è abbastanza piccola da riuscire molto bene a parlare con se stessa, e la comunità di comunità che l'abbraccia è abbastanza relata da agevolare il transito di un "dissidente" nella comunità-dei-dissidenti che lo avoca.
In questa maniera, siamo tutti liberi... ognuno dentro la propria comunità, esattamente come i demoni sono tutti perfettamente liberi di organizzarsi come credono nello spazio comune che loro spetta (l'inferno o gli inferni), e gli angeli di servire chi e come credono nello spazio comune (il "paradiso" o i paradisi) loro assegnato. Esattamente per questo motivo la sociocrazia e non la democrazia può genuinamente aspirare all'unanimità, vale a dire a un "cammino reciprocamente conforme verso un orizzonte autenticamente comune1".
E siccome stiamo parlando di Comunità Organiche e non di fabbriche, aziende o famiglie campate in aria (cioè in appartamenti), il primo di questi comuni orizzonti è vero lavoro su vera e propria terra (e/o nelle annessa officine/laboratori come rete di servizi), lavoro eseguito per rifornire tali comunità di beni organici (cipolle, farina, frutta etc), di cui le stesse (e non consumatori di altre reti e nazioni) usufruiranno autonomamente e gratuitamente ovverossia "a prezzo di realizzo", che è soltanto il proprio sudore!
"Decidiamo tutti insieme dove riunirci", in sociocrazia significa non lasciare nessuno indietro! Laddove in democrazia si traduce in preghiera di accoglienza e perdono del diverso, e in democratura2 nell'esilio della minoranza nel lugubre cosmo della rassegnazione, in quanto a tali "minorati" non sarà veramente concessa altra società, altro spazio o microcomunità indipendente in cui rifiugiarsi!
Ma, con opportuni accorgimenti, la democrazia stende il tappeto rosso alla sociocrazia.
...chi sono io, |
Mi spiace, al momento nessuna buona comunità ecologica ha richiesto uno spazio promozionale qui.
In permacultura vogliamo stare insieme in cerchio, o vogliamo stare insieme come un gregge?
In un branco ognuno prende la posizione che vuole e si riunisce lesto per attaccare la preda3.
Cosa stai cercando, tu permacultore, veramente?
Dal libero voto nasce la democrazia, e dai risultati di questo voto la sociocrazia, poichè il voto non può non spezzare la società votante in due o più parti. Tale divisione, però, in una Società Organica non è stallo ma di essa linfa dal momento che genera e legittima direttamente, i mmediatamente, la formazione di società più piccole, più uniformi, e perciò potenzialmente più performanti.
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Ottenute dunque le sementi visibili, note a tutti, della pluralità, sarà possibile a partire da quelle costituire cerchie, greggi o branchi, conformemente alle proprie attrazioni ogni nucleo riunirà i suoi.
Ma tutto parte sempre da un VOTO e, prima ancora, da una coraggiosa PROPOSTA DI VOTO!
Oh Democrazia democrazia, madre di così tanti buoni semi sei... come quella tua lontana parente chiamata oggi "Permacultura"!
«"Se ricevi qualcosa, devi dare qualcosa". Ma non è affatto necessario che questa cosa sia denaro! Può essere tempo, competenza, assistenza, prodotti». Contestualmente, proponi una democratica procedura di voto5 per decidere quale sarà il primo suolo che vedrà le prime energie della rete locale trasformarsi, forse, in "G.M.A", e i giovani permacultori-aspiranti in permacultori-adulti! |
Se 1 ciclo di 2-3 incontri di impegno muscolare presso 2-3 campagne pre-determinate ti sembrano una detestabile imposizione per quelli che all'inizio sono sempre perfetti estranei e mai affettuosi terrestri volti alla cura disinteressata del proprio prossimo più prossimo, scrivi e posta nel social network o in mailing-list:
«...E se invece di faticare ci prendessimo un aperitivo al bar, con successiva passeggiata alla scogliera e finale pizza al pub?».
Partecipa!
Potrai ricevere risposte del tipo: «si», «no», «forse», e fare la conta dei "si", dei "no" e dei "forse".
La procedura è più arzigogolata della flemmatica attesa dell'eroe di turno che dica: «Vediamoci qui a tale giorno e a tale ora, per fare questo e non quello!», però è più democratica e trasparente. Dai primi democratici dissensi, già in questo momento potranno differenziarsi sociocratici "circoli di affinità".
Numerosi e plurali.
Naturalmente, va da sè che comunque si decida di iniziare la catena dei mutuo-aiuti - al bar o nel giardino di un membro del cerchio - il primo step sarà in ogni caso di progettazione attorno a un tavolo! (o seduti per terra).
L'esperienza muterà in qualcosa di pratico già al secondo turno, se la prima fase, che è di progettazione, ha dato frutto! Poichè si ben progetta per fare, e non per continuare a pensare!
"Progettare bene", infatti, significa organizzare bene l'azione futura.
Nella terza ed ultima parte di questo paragrafo cercheremo di individuare una prassi comoda e semplice da capire a cui tutti i futuri gma workers, riconoscendosi in essa, si possano attenere, limitando il più possibile la dispersione di energie personali e collettive.
by Le sintesi di Giada
1. Compravendita di Saperi Bio & CORSI di tutti i generi (come al Super Mercato);
2. Visite all'ecovillaggio con ticket di ingresso a 15 euro (come a un museo);
3. Baratti umorali e scoordinati. Beni, servizi e persino cerchi sciamanici in "Economia del Dono" (il dono deve essere pagato alla tariffa pre-stabilita dal "donatore");
4. Proprietà PRIVATA sempre e comunque, e sempre e comunque ricerca di forza lavoro gratuita a tempo indeterminato. "Nuovo Mondo" come feudalesimo rinnovato col wwofing e il biologico.
5. Spiritualità fondata su "Le Vibrazioni" e il "Mantenere Alta l'Energia" che in chat solitamente sfocia in conversazioni catatoniche (noiose) ovvero in palpabile assenza di pensieri critici e luci razionali. Come su facebook, anche qui il diverso & controverso viene bandito da presunti "Maestri di Vita" chiamati anche "Facilitatori".
6. L'illuminata Estasi del Budda sotto il fico aborrisce i "GIUDIZI" anche sensati, anzi più intelligenti e ben argomentati sono, tanto più turbano "La Pace", più il facilitatore è chiamato a "proteggere la community" bannando il diverso & controverso e facilitandosi, così, le giornate.
7. Visione politica nulla e/o violentemente rigettatta. La democrazia è cosa buona e giusta, ma non deve essere imposta per legge e tantomeno tramite statuto associativo interno. Gli ecovillaggi (e soprattutto i loro proprietari di terra) devono restare "liberi" (dalle norme e dalle critiche).
EGOVILLAGGI
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1 Tale finalità pubblica condivisa non sarà necessariamente "La Sanità", "La Giustizia", "La Razionalità", “La Verità” et similia, scopi, questi, molto vasti e sostanzialmente indefinibili, appartenenti più ad una democrazia vasta ed indefnita che ad una reale sociocrazia piccola e locale, che si mantiene uniforme e compatta nell'insieme dei suoi anelli costitutivi, finché le persone... che sono i Valori Viventi originali ed autentici di ogni "isola", verranno più che rispettati: vissuti!
2 "Democratura": termine coniato da Eduardo Galeano per descrivere la convivenza di elementi democratici e autoritari all'ìnterno della medesima struttura sociale. Altri suoi sinonimi sono: "Democrazia Ristretta" e "Dittatura Costituzionale", per indicare modelli politici formalmente ispirati alle prische fonti della esperienza democratica, ma improntate nei fatti a un autoritarismo sostanziale, dove uno comanda (sostenuto da una oligarchia di "esperti"), e alla massa è dato potere di annuire o disapprovare facendo un po' di manifestazioni (o firmando petizioni). "Democra-tura" è perciò la contrattura di "democra-zia" e ditta-tura", la cultura politica ibrida ed imbastardita nella quale il terzo millennio ha spiccato i suoi primi raggi.
3 Nella cultura occidentale odierna, "branco" ad un livello evoluto si può intendere anche l'azienda e la famiglia o gli azionisti che la gestiscono, e "prede" i clienti.
4 Erba da sfalciare e selve da derovizzare, boschi da ceduare e campi da arare, bancali da montare e territori da ricolonizzare, vite da trattare e persone da convertire a ecologici presupposti, sono i primi lavori pratici che emergono non appena preso possesso di un promettenente rudere in campagna, però questo richiederà ANNI per essere rimodellato a propria immagine e somiglianza, e perciò richiederà un GRUPPO di intelligenze stabili e coese! Il proprio forzuto partner e qualche figlio non sono sufficienti allo scopo. Insieme alla prima coltura sinergica di pomodori, cavoli e radicchi, prova dunque a Coltivare Rapporti! Ciò è fare permacUltura e non semplice permacOltura.
5 Su facebook, g+, twitter e molte altre applicazioni gratuitamente disponibili sul web, è estremamente facile aprire SONDAGGI tramite i quale registrare ed ossequiare solennemente la VOLONTA' POPOLARE e, più precisamente, l'inclinazione della maggioranza interna al nostro presupposto gruppo di mutuo-aiutanti.