gma

Grazie ai canali Telegram puoi informarti SENZA CENSURE

NO ► LENTI VERDI
SI ► LENTI TRASPARENTI

Permacultura & MUTUO-AIUTI: Ombre (parte seconda)

L'ultimo spiacevole atto (legale) mi convinse che solo formalmente i permacultori sono anarchici, apartitici e blablabla. Molti si sono rivelati persino burocrati. Quindi basta ipocrisie, la permacultura si rimetta i vestiti addosso!

tratto dal libro
    PO LOTTERIE
M.P.B.M
Teta

Raccolta-fondi per l'acquisto di un essiccatore domestico da assegnare il 30 gennaio 2024 tramite VOTAZIONE ONLINE ad una delle seguenti COMUNITA' ECOLOGICHE

0.7%
NOTA BENE ► Non premiamo biofeudatari privati ma ASSOCIAZIONI PROPRIETARIE DI TERRA con STATUTO DEMOCRATICO che praticano la OFFERTA LIBERA ed il DIVIETO DI LUCRO sui bisognosi di conforto, luce e sapere.

di A. Francesco Papa

circle

Un dissidio non risolvibile dagli uomini, può essere risolto dalla legge in un lampo (tramite la forza coercitiva dell’ente sociale), e nella mia folle innata ostinata ingenuità, soltanto al termine dell’esperienza capisco che i permacultori più anziani questo valido aggrapparsi al pezzo di carta (lettera dell’avvocato, norme, articoli, documenti notarili) l’avevano già capito e lo conoscevano… ben prima di me!
Come anarcoidi-fuori-farisei-osservanti dentro, soltanto per un momento avevano fatto finta di dimenticarsene...

Del resto non sempre il vicino intenta causa contro il vicino per i veri fastidi arrecatigli, ma... soltanto se gli è antipatico!
Sicchè ufficiosamente è verosimile credere che se in questo libro NON vi fossero state contenute sgradevoli critiche verso la rete e verso un certo modo troppo commerciale di intendere la permacultura o le avessi espresse più confusamente e meno corrosivamente, la mia grandissima colpa di AVER CITATO PERSONE, LUOGHI E AZIENDE SENZA CONSENSO sarebbe stata rapidamente perdonata, e come quando avvenne con gli analoghi pdf pubblicati su facebook, i protagonisti ci avrebbero riso sopra, felici poi di comparire con nome cognome e indirizzo in un Volume Autocelebrativo, ciò che NON fu propriamente questo libro che volendo invece esaminare da un punto di vista più o meno esterno, come su un lettino da sala operatoria, quello strano modo di applicare la permacultura ai poveri (downshifter e scollocati), ne violò screanzatamente l’intimità.
Cari permavventurieri del mezzogiorno, non volevo mancarvi di rispetto, ma non volevo mancare di rispetto neppure agli invisibili che con fiducia si avvicinano e si avvicineranno al globo dorato della permacultura, rimanendone poi delusi o addirittura scioccati e dilenguandosi dalla circolazione per sempre, come ho avuto modo di constatare…

 

Aggiustiamo l’aggiustabile,
finché siamo in tempo!

 

Il nostro scopo è trattenere e coagulare energie (persone, cose, mezzi), non dilavarle via!
Sono triste, perché le comunità intenzionali stentano a nascere e non si moltiplicano, ma anzi dopo essere germogliate, molte di esse appassiscono e si decompongono, lentamente, rapidamente.
Premesso tutto questo, cito un'ordinanza del tribunale di Roma del 1 luglio 2015, n. 13275, nella quale si rammenta il "diritto di libera manifestazione del pensiero".

Nello specifico, l’ente scrive:

"Ad avviso del Collegio, le dichiarazioni censurate costituiscono espressione del diritto di libera manifestazione del pensiero, sancito dall’art. 21 della Costituzione rappresentando - la divulgazione di uno scritto via internet – estrinsecazione del legittimo diritto di cronaca e critica.
Orbene è principio giurisprudenziale consolidato che affinché la divulgazione di notizie o commenti asseritamente lesivi dell’onore e della reputazione di terzi possano considerarsi lecito esercizio del diritto di cronaca/critica, devono ricorrere le condizioni della verità dei fatti esposti, dell’interesse pubblico alla conoscenza del fatto e della correttezza formale dell’esposizione".


Poichè “tutto ciò che è manifesto è luce” (Ef 5,13)
come luce vi trattai.


Quandomai potevo pensare avessi veramente a che fare con una cosca di “tupamari”, guerriglieri clandestini assolutamente gelosi dei propri “segreti” e delle proprie basi dove, come una pozione esplosiva, veniva miscelata la permacultura!?
Era un “segreto” che non tutte le compost-toilette sono fatte bene, ed alcune fanno puzza? Pure tra voi?
Era un segreto che la manodopera gratuita… fa bene? Ma non a tutti?
Era un segreto che l’ambiente della permacultura e degli ecovillaggi pullula di animisti1, hippy, complottisti anarchici e fieri boicottatori delle multinazionali, dalla Monsanto alla Coca-cola passando per Barilla “la pasta fatta in casa” col grano canadese?
Toh, lo dichiaro pubblicamente: sono anch’io un “complottista”! Ma senza nessuna tana nella steppa ove nascondere il capo.

PO Pubblicità

Mi spiace, al momento nessuna buona comunità ecologica ha richiesto uno spazio promozionale qui.

Non credo che un tranquillo yes-man sia necessariamente un disinformato; a volte è un uomo colto ed attento2. Piuttosto credo costoro abbiano fatto una scelta: la scelta dei buoni e dei fiduciosi.
Io personalmente sono più disincantato e scettico: vuoi che 10 persone ricche, le più ricche del mondo, non si conoscano tra loro e tra un’aragosta e un panfilo3 non si mettano d'accordo su qualcosa?

Suvvia, a scuola ci siamo andati anche noi, e i gruppetti si formano sempre. Tra simili.


...Come esistono i sindacati quali difensori d'ufficio di una categoria povera (operai e dipendenti pubblici), così esistono i difensori di altre categorie, più ricche. Logico, semplice, naturale e nulla di nuovo o “sedizioso”. Soltanto, però, da monitorare attentamente.

Rinforziamo i “sindacati” smistando potere ai Comuni, alle Regioni, ai Parlamenti e agli Stati nazionali!
Rinforziamo il DIRITTO ALLA DEMOCRAZIA concedendo ai RAPPRESENTANTI DEL POPOLO di ascoltare liberamente quanto si dicono le congreghe del Bilderberg!

Siete solo poveri ricchi innocenti che non hanno nulla da nascondere e che non tramano mai nessun nuovo metodo per spremere soldi e consenso dal popoletto? Bene, quindi la LEGGE rimuova il divieto per la gente comune di entrare nei vostri covi superchic ad appuntamento annuale!


Toh, devo ora aspettarmi una lettera di prelievo a casa da parte dello Stato Sovranazionale delle Multinazionali, ovvero dall’UE?
Era un segreto che le reti di permacultura hanno difetti e che in un giovane mondo senza regole, è molto più facile cadere in spiacevoli contraddizioni tra il dire e il non-fare?


Ma se tali “segreti” furono mal interpretati da me, come mai in seguito non vi furono occasioni per chiarire questi miei molti fraintendimenti? Forse perché le migliori e più sistematiche esposizioni del sapere accumulato dalla rete... venivano offerte tramite corsi a pagamento?
Una conoscenza più regolare e approfondita del carattere spirituale di una rete di persone non può sostanzialmente procedere per mero Mutuo-Aiuto di LAVORO FISICO, e quella sublime amicizia iniziata in nome della permacultura sociale non può protrarsi a lungo nel tempo, quando si vede che quelle stesse persone con le quali ti sei mutuo-aiutato e che ora vendono il sapere a chiunque, vorrebbero venderlo pure a te! Allora qualcosa scade nell’interno, e ce se ne allontana.


Ebbene, ancora una volta quel po' di denaro richiesto per partecipare a questo o quel corso, ha vilmente dato da una parte, e tolto dall’altra!
Ma esiste un altro motivo per cui preferii darmi “alla macchia”, non chiedendo alcun nulla-osta prima della pubblicazione: chiedere alle 20 persone citate in questo libro/ebook - e ai permacultori “storici” della permacultura siciliana un permesso pre-pubblicazione circa un saggio non tanto semplicemente espositivo quanto conflittualmente argomentativo, avrebbe significato indossare innanzi ad essi una nuova veste, quella di sedicente scrittore e... pure ostile!
Oh, la gente è così umana e così facilmente ti etichetta... anche con la perma-etichetta!
Con ciò non intendo assolvermi. Il mio fu vero peccato, ma un peccato che l’amore avrebbe sorvolato con pochi colpi d’ala, aiutando me ad individuare una volta per tutte ciò che viene dalla misericordia, e ciò che invece le è estraneo.
Si comprenda che lo scotto da pagare per non cadere in questo peccato - “la condivisione col mondo esterno di un dato sensibile” (il nome, non il cognome, di alcuni dei primissimi permacultori siciliani) - era maggiore della pena da sopportare nel presentare la mia faccia davanti a 20 persone come scrittore in procinto di diventare famoso con l’edizione di un originale libro sui mutuo-aiuti in permacultura!

 

Chissà quanti guadagni
alle nostre spalle!”

 

Ma la permacultura non rende ricchi e famosi.
Rende poveri e pazzi.

Sovente anche soli.4

Tutto ciò che è manifesto è luce
(Ef 5,13)

...Ma se tutto ciò che è manifesto è luce, allora tutto ciò che non è manifesto… è oscurità!
“Tupamaro1” “Tupamaro2” “Tupamaro3” etc sarà dunque il nome di tutte le ombre che pur partecipando come me alle prime esperienze di mutuo-aiuto avvenute dal 2013 al 2016 sotto il libero sole di Sicilia, non hanno potuto infine sopportare la rovente insoddisfazione del mio spirito di discernimento che, diciamolo, si mostrò a tratti efferato, ma non senza giusta causa.

Insomma, il rischio involutivo della permacultura come “moda” basata sulla vendita di qualsiasi genere di ecologico servizio, lo percepii molto alto fin da subito, già 10 anni fa, e nel tempo tale impressione andò purtroppo confermandosi nella mia mente e nella testa di molti altri permacultori di passaggio.
Con questo libro e coi suoi “crudeli giudizi” ho desiderato porre un solido argine all’ennesima fagogitazione da parte del City System, di una “buona novella” generata dal sistema stesso!
Il mutuo-aiuto, una pratica autenticamente sociale ed aperta della permacultura, non dovrebbero mai trasformarsi in astute, goffe pratiche commerciali!


Se cerchi un lavoro, perché non vai a lavorare normalmente5, invece di costringere la tua vitella a filiare coi capri per commerciare poi i suoi portentosi ibridi?
Se cerchi un lavoro e non vuoi parassitare nessun passante con l’amo della permacultura sognante… è proprio allora che una Rete, se esiste, metterà a nudo il 100% delle possibilità di soccorso nascoste nel fiore dei suoi cuori sinceri!


D’altra parte… non potevo imporre questa mia astorica quantomai inusuale e sublime filosofia personale, basata sull’onore ed un po' di (iniziale) sacrificio, come genuina filosofia della permacultura in sé!
Non potendo lavorare “contro” ma “con”, potevo altresì generare una soluzione terza e più creativa rispetto ai piatti rapporti cliente-venditore, studente-insegnante, oste-turista, hoster-wwoofer, capo-bracciante, proprietario-affittuario ed incastrare tutte queste molteplici diadi che solitamente nel City System viaggiano ognuna per conto proprio, in un unico progetto di “rete come secondo me dovrebbe essere”, e fu così che al termine della prima ora e all’inizio della seconda, dovetti cominciare a parlare di permacultura ORGANICA.

by

creative commons

Pronto per un TEST? ► E.F.O.D
Lascia un.. ► MESSAGGIO IN BOTTIGLIA

colomba
La colomba della pace vola di sito in sito. Aiutiamola a farle fare il giro del mondo portandola anche nel nostro spazio web! Questa è arrivata qui MERCOLEDI' 15 MARZO 2017, alle ore 14:57 da www.toscanafantasy.com
NOTE A PIE' DI PAGINA

1 Anch’io credo che la terra abbia una coscienza viva e più o meno autonoma, contro l’opinione della stragrande maggioranza dei cattolici, tuttavia non per questo me ne vergogno e mi nascondo tra le panchine della Chiesa come un tupamaro!
Definire “animista, newager, neopagano” praticamente il 95% dei permacultori che ho conosciuto, capisco che può indurne alcuni alla “rivolta” giacché essi sono anime “moderne” che in quanto tali percepiscono ogni classificazione come una gabbia, come un illecito intrico di etichette, un immondo coperchio alla vastità naturale della propria essenza spirituale.
Ma credo in realtà non sia stato neppure questo “affrettato giudizio” ad aver suscitato l’indignazione di codesti permacultori. Dietro l’intentazione di una causa per “lesione al diritto di privacy” quando tale presunta lesione poteva essere rimossa semplicemente chiedendo, ho idea vi sia soltanto una irrefrenabile antipatia verso quel modo di stigmatizzare la redistribuzione del sapere e dei beni primari (terra, case, cibo) in permacultura, attualmente tutto mercenario. Io infatti ho partecipato per diversi anni ai mutuo-aiuti ed ero pronto a perpetuare ed approfondire la mia presenza nonchè il mio lavoro presso “La Rete”, ma se per fare questo mi dovete vendere 100 corsi o mi devo svendere 10 anni presso workaway senza venir mai a capo di nulla, anche no grazie. Pensavo si trattasse di “equa condivisione”, non di nuova amorevole schiavitù agricola o di acquisto biofrutta e biocosmetici attraverso pagamenti obbligatori in euro come presso semplici stupide normalissime eco-aziende urbane!
Scrivetelo nei volantini che accettate pagamenti in tempo, competenze e prodotti, prima o dopo aver messo golosamente in mostra il prezzo richiesto in euro, altrimenti non solo costringete me e tutti gli ingenui clienti-permacultori come me a mendicare sconti e trattamenti speciali in nome del “mutuo-aiuto spontaneo”, ma soprattutto non vi differenziate così tanto come credete dalla egemone antica cultura denarocentrica!
Se lavoriamo sinceramente per la maturazione del popolo della permacultura, alcune cose vanno comunicate e non nascoste con il dito. E la comunicazione stessa è una struttura sociale, una rigida rete di concetti nella quale tutti, persino gli eremiti e i liberi mercenari, prima o poi devono entrare.

2 Anche i gerarchi nazisti possedevano una raffinata cultura!

3 Storicamente il “Britannia” è un panfilo in cui davvero gli “influencer” (personaggi importanti della tv e dell’economia) vennero invitati al tempo di decidere l’ondata di privatizzazioni che preparò la costituzione dell’UE!

4 Vedete, oh voi che passate, se il vostro dolore è simile al mio!
Come cattolico, immediatamente alla conoscenza della teoria della permacultura e del frastagliato mondo degli ecovillaggi, sognai una comunità ecologica cattolica formata alla moda di holmgren: seria, razionale, radicata a terra, autoproduttiva ma soprattutto LAICA, porto laico di credenti laici, sostegno comunitario di celibi e zitelle alle prese col difficile mestiere di badanti (dei genitori anziani), ma anche solitari nelle celebrazioni eucaristiche, cui partecipano giornalmente con devozione adamantina.
A quel tempo l’idea di mettere insieme una famiglia di famiglie cattoliche a vantaggio di coppie, giovani e vecchi poveri o ricchi in difficoltà spirituale, mi parve cosa buona e giusta. Essa mi separò lentamente ma nettamente da un esito cui ero naturalmente vocato: la comoda e pacificante, classica e prestigiosa vita conventuale. Disgraziatamente mi votai a un obiettivo diverso, forte del mio tempo, puntando – ora lo so – sul cavallo perdente, ovvero la speranza di trovare un essere leggendario, con 1 testa cattolica, 1 testa permaculturale, ed 1 testa socialista, tutte e tre sul medesimo collo.
Ma i cattolici comunemente non sono così pluridotati, versatili, autonomi e dinamici; sono tanti, è vero, in Italia, ma assolutamente rari quelli dotati di fuoco apostolico… i “migliori”, severamente battuti dalla vita, preferiscono battere in ritirata nella propria camera da letto, dove davanti a un lumicino pregano che angeli e santi vari scendano dal cielo per fare nel mondo le vere azioni che loro stessi non hanno (più) il coraggio, la possibilità o la voglia di fare.
Edificare un eccezionale progetto su una MINORANZA DI UNA MINORANZA eccezionale come le bianche scogliere di Dover, non è propriamente un buon progetto di vita.
La mia proposta associativa poteva solleticare soltanto una nicchia, una “elite” di cristiani che tuttavia, quando animata da vero fervore, proprio in virtù di tal celeste impeto preferisce volgersi ad una soluzione santificante già ben rodata dalla Chiesa cattolica, piuttosto che investire nel… nulla, in me o in un ecovillaggio pure in odore di eresia!
No dunque, la permacultura stimola e diffonde ovunque ardite istanze di recupero di una autentica convergenza spirituale comunitaria, ma senza potenti Fattori Trainanti quali i soldi, la terra, il si di una vergine e validi precursori come ad esempio un prete o un vescovo nel caso cattolico (e di un maestro di permacultura nel caso laico), non materializza il benchè minimo inizio di comunità rurale o di ecovillaggio. Chi sceglie questa strada senza averne saldamente in mano gli strumenti, armato di sole speranze, sceglie la solitudine… ed il gioco alla roulette. Oh voi che passate, guardate e vedete se il mio buco nell’acqua non possa insegnarvi qualcosa!

5 Per conciliare Country System e City System, vita rurale con vita-in-città, un buon compromesso è sicuramente quello del LAVORO PART-TIME. Lo stipendio sarà ovviamente la metà, ma si guadagnerà il tempo necessario per guadagnare l’altra metà dello stipendio dalla nostra nuova attività socio-rurale. Infatti non è vero che la permacoltura non richiede lavoro, se non, forse, alla fine, quando il tempo più o meno lungo necessario ad assorbire il “genius loci” si è già convertito in un progetto preciso e le diverse soluzioni prospettate si siano già almeno parzialmente realizzate.