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► Raccolta-fondi per l'acquisto di un essiccatore domestico da assegnare il 30 gennaio 2024 tramite VOTAZIONE ONLINE ad una delle seguenti ► COMUNITA' ECOLOGICHE
di A. Francesco Papa
Questo mese il gruppo di mutuo-aiuto siciliano si è riunito a Caltagirone, in una vera e propria azienda agricola.
L'azieda agricola è di Tupamaro6 ed è molto giovane. Il ragazzo si occupa, insieme alla sua compagna, di un ficodindieto di circa 5 ettari; grazie alla mediazione di un consorzio esporta fichi d'india in nord europa, a circa il triplo del prezzo ricavabile presso il mercato siciliano ed italiano, saturato dalle monocolture industriali di fichi d'india della vicina Agrigento.
Tupamaro6 ha usufruito di un finanziamento europeo per la costruzione di un magazzino e l'ammodernamento della struttura, ereditata dalla zia (o dal nonno, non ricordo bene).
E' la prima volta che collaboro come g.m.a worker ad un'impresa del genere, da me non del tutto amata in quanto retaggio di un antico modo di percepire la vita in campagna e la produzione sociale in permacultura.
Questa azienda agricola non ha braccianti o ne assume pochi (stagionalmente), fa invece un uso più largo e costante, quotidiano, di wwoofer, dunque "costa" meno di un'azienda agricola normale. Con ciò, al vantaggio di non dover pagare sistematicamente dipendenti, si accompagna lo svantaggio di doverli nutrire e di non poter chiedere ad essi più di 4-5 ore di lavoro quotidiano (massimo 30 ore settimanali secondo lo statuto associativo W.W.O.O.F).
I wwoofer sono lavoratori molto convenienti, in quanto si tratta per lo più di ragazzi che girando l'Italia ed il mondo senza un soldo in tasca, si accontentano di una tenda e di comfort minimi.
Questa soluzione "impegatizia" è molto buona dal punto di vista "bio-dinamico", ma non da quello eco-antropologico, poichè frena il potenziale di innovazione politica insito nella permacultura che, sfamata da briciole di senso comunitario e anestetizzata da piaceri passeggeri, non ha più macroscopici stimoli a farsi "organica" ma resterà urbana, rachitica. Infatti, è ridicolo che 5 ettari siano esclusiva responsabilità di 2 persone sole, e nessun wwoofer farà mai parte della famiglia feudataria reggente: si tratta di animali1 di passaggio!
Invece, l'ideale sarebbe estendere la rosa dei titolari (coabitanti fissi e, perciò, Comproprietari o Usufruttuari Perpetui del fondo) all'adeguato numero di soggetti (forse persino più di 10, cinque ettari sono tanti!) tutti votati all'autosufficienza alimentare - cioè intenzionati a sfruttare ogni centimetro quadrato del luogo per ricavare non tanto cibo vendibile quanto cibo direttamente consumabile dalla comunità residente! Le "riserve" (wwoofer) rimarranno lì come integrazione o sostituzione occasionale e vivo segno di apertura dell'azienda ad una finalità super-aziendale.
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Mi spiace, al momento nessuna buona comunità ecologica ha richiesto uno spazio promozionale qui.
Ciò detto, passiamo a dire qualcosa su quanto si è fatto in questi giorni.
Non si è fatto molto.
Il venerdì l'abbiamo dedicato ai convenevoli ed il sabato alla riflessione in sala comune, dove lo stesso Tupamaro6 ha rilevato molto lucidamente che i g.m.a regionali non hanno genuina attitudine alla costruzione, trattandosi necessariamente di brevi incontri annuali o tutt'al più semestrali, per la cura di realtà (orto sociale, casa in campagna, impresa) che invece richiedono assistenza prolungata e giornaliera.
Allora, può sedimentarsi - divenendo norma per alcuni permacultori "del fare" - utilizzare quei 2-3 giorni di MUTUO-AIUTO REGIONALE principalmente per progettare ed esporre risultati, più che per "fare" realmente qualcosa, in quanto solo un Gruppo Locale può garantire continuità e conclusione ai lavori promossi ed avviati da un gma occasionale.
Inoltre faceva troppo caldo per lavori di forza. Ma complice la ristrettezza dei tempi, la domenica mattina abbiamo preso 2-3 rotoballe di paglia e sparso il materiale su una cinquantina di alberi. Ancora una volta Occhiocotto Femmina, passando distrattamente con una battuta sintetizzò la situazione: «Non mi piace lavorare in gruppo, i lavori finiscono sempre troppo presto!».
In effetti era quasi mezzogiorno, il sole caldo, le rotoballe enormi, gli alberi da pacciamare molti, eppure in 20 minuti finimmo tutto ed allegramente. Eravamo una ventina di persone (senza contare i wwoofer che - ho notato - facevano come cosmo a parte, forse a causa della barriera linguistica).
Tupamaro6 possiede anche una specie di grande rozza "piscina" vicino "casa", che in realtà è una cisterna. Dopo averci trainato sull'autocarro dal fondo dei terrazzamenti, tutti si riversarono in acqua, ma io e qualcun'altro no. Il tempo ci chiamava verso altri luoghi, e, lasciando tutti, furtivamente partimmo.
by Le sintesi di Giada
1. Compravendita di Saperi Bio & CORSI di tutti i generi (come al Super Mercato);
2. Visite all'ecovillaggio con ticket di ingresso a 15 euro (come a un museo);
3. Baratti umorali e scoordinati. Beni, servizi e persino cerchi sciamanici in "Economia del Dono" (il dono deve essere pagato alla tariffa pre-stabilita dal "donatore");
4. Proprietà PRIVATA sempre e comunque, e sempre e comunque ricerca di forza lavoro gratuita a tempo indeterminato. "Nuovo Mondo" come feudalesimo rinnovato col wwofing e il biologico.
5. Spiritualità fondata su "Le Vibrazioni" e il "Mantenere Alta l'Energia" che in chat solitamente sfocia in conversazioni catatoniche (noiose) ovvero in palpabile assenza di pensieri critici e luci razionali. Come su facebook, anche qui il diverso & controverso viene bandito da presunti "Maestri di Vita" chiamati anche "Facilitatori".
6. L'illuminata Estasi del Budda sotto il fico aborrisce i "GIUDIZI" anche sensati, anzi più intelligenti e ben argomentati sono, tanto più turbano "La Pace", più il facilitatore è chiamato a "proteggere la community" bannando il diverso & controverso e facilitandosi, così, le giornate.
7. Visione politica nulla e/o violentemente rigettatta. La democrazia è cosa buona e giusta, ma non deve essere imposta per legge e tantomeno tramite statuto associativo interno. Gli ecovillaggi (e soprattutto i loro proprietari di terra) devono restare "liberi" (dalle norme e dalle critiche).
EGOVILLAGGI
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