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Il pifferaio di Hamelin: un simbolo della permacultura

La permacultura ha assolto, rispetto ad alcuni abitanti di città, diverse funzioni. Nel "pifferaio di Hamelin" tali funzioni trovano la sintesi più efficace

tratto dal libro
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M.P.B.M
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di A. Francesco Papa

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La permacultura è una pianta buona si, ma come quelle piante medicamentose da cui se sbagli il dosaggio, ottieni l'effetto inverso, od uno del tutto imprevisto.
Questo aspetto della permacultura va compreso subito, pena il rimanere paralizzati nella sua ragnatela per molto tempo, ma per comprendere al meglio ciò, vediamo come tutto iniziò...

In Italia la permacultura approda effettivamente nel 2010 circa, allorchè i gruppi facebook seminarono tale nobile curiosità nelle menti... 1
Partecipai personalmente a tutte le discussioni, che incalzavo con forti invettive, al fine di orientare lo sviluppo del germoglio verso il meglio e non verso il peggio...
Vidi passare molti giovani che abbracciavano lo statuto W.W.O.OF come primo, immediato e più facile esercizio di permacultura. Assistetti in diretta alle prime rappresaglie tra l'Istituto Italiano di Permacultura di Pietro Zucchetti e l'Accademia Italiana di Permacultura del suo presidente turnante (ogni tot anni la carica viene ceduta). Vidi i primi vagiti sul web dei primi webmaster dei primi siti alternativi di permacultura che io stesso suggerivo caldamente di fondare, giacchè quelli allora esistenti - dell'A.I.P e dell'I.I.P - erano visibilmente deficitari. Ma quel che più conta di tutto quanto vidi, è la mole di persone che:

  1. Chiedevano soldi ai parenti per acquistare terra.
  2. Si prestavano ad abitare case in campagna di proprietà dei genitori abbandonate od utilizzate solo per la villeggiatura (il reddito di cittadinanza favoriva una immediata colonizzazione dei luoghi rurali più incontaminati e sperduti, poichè forniva una rassicurazione di base in attesa che la produzione agreste, corsicolturale o artigianale consentisse il recupero delle spese di apertura di una partita iva agricola come novella fattoria biologica).
  3. Comparavano proprietà private di terra coi risparmi accumulati dopo 20 anni di (proprio) lavoro.
  4. Vendevano la propria casa in città per comprarne una in campagna.

 

Questi sono gli effetti "buoni" della permacultura. Quindi... cosa ha fatto, praticamente, la permacultura, appena apparve in città?
Riflettiamoci: fece proprio quello che fece il pifferaio di hamelin! Ovvero attrasse alcuni, i più sensibili, attraverso una seducente "MELODIA", le SELEZIONO', le mise in fila, le ORDINO' (molte si iscrissero alle accademie e comprarono i loro corsi di permacultura), dopodichè le GUIDO' FUORI DALLA CITTA'.
In un epoca incatramata dalla tv e dalla scienzah, quanto fece il "pifferaio" di verde vestito, non fu proprio una magia?

Nella versione originale della favola, l'abile suonatore di piffero che si presentò alla cittadina (Hameln o Hamelin come dir si voglia), promise agli abitanti di liberarli da una infestazione (di topi) in cambio di una ricchissima ricompensa. La permacultura, certo, non chiede ricompense così esose, ma se si pensa ad alcuni corsi venduti ad 800 euro cadauno in quanto tenuti da "esperti", o a quelli della spagnola permacultura "integrale" con un paniere prezzi fino a 2.000€ a ticket, anche questo aspetto delle due "favole" coincide.

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Mi spiace, al momento nessuna buona comunità ecologica ha richiesto uno spazio promozionale qui.

Parliamo ora del lato oscuro della permacultura (e del pifferaio di hamelin).

A questo proposito, tale trattazione potrebbe risultare molesta, per 2 ordini motivi e per taluni ordini di persone.
Il primo motivo: "Le Vibrazioni", per persone delicate, impressionabili o paranoiche (normalmente trattasi di newager, neopagani e amici ed amiche di Rosamunde Pilcher).
Secondo motivo: "Perchè infangare una gemma 'si bella e preziosa come la permacultura?".
Risposta: perchè anche i diamanti sono sepolti nella terra, del cui buio ventre non hanno affatto paura, ma vanno duramente liberati dalla materia oscura in eccesso per diventare le stelle che, nel profondo, sono.

Ciò premesso, passiamo, dicevamo, ad affrontare una volta per tutte l'aspetto diabolico della permacultura, che è quello sinteticamente espresso dal pifferaio di Hamelin.


Ero ancora su facebook quando una madre mi scrisse in privato, triste e preoccupata perchè il suo giovanissimo figlio voleva partire in giro per il mondo alla scoperta degli "ecovillaggi in permacultura", invece di studiare.
Risposi alla signora con dei lunghi post, che lei girò al figlio.
Fui sorpreso. Perchè l'indomani la donna gridò al miracolo: suo figlio, leggendo la mia lettera, aveva deciso di posticipare la "partenza".

Cosa le dissi di così straordinario? Feci soltanto qualche osservazione di tipo economico che, dato l'immediato effetto "purgante", mi affrettai a conservare da qualche parte (ripubblicherò da qualche altra parte appena ne riprenderò visione).
Ecco qui però il riassunto:

Quella partenza, era la partenza dei topi che seguendo il pifferaio, liberano e si liberano dalla città ma finiscono nel burrone! (o annegati nel fiume)

 

pifferaio hamelin magico hameln
Il potente pifferaio infatti aveva reso un ottimo servizio alla città, liberandola dai topi, ma non era del tutto buono e paziente. Divenne assolutamente vendicativo con gli incauti che lo avevano invocato ma che non avevano i soldi per pagarlo! SENZA SOLDI, decise di rubare le anime più giovani ed innocenti, i sogni della nazione.
E anche la permacultura può essere questa specie di "demone".
Senza soldi, tuoi, se non i tuoi sogni ruberà infine a te qualcosa persino di essi più prezioso:


IL TUO SACRO TEMPO


E' già accaduto che precari e giovani wwoofer siano partiti per il mondo alla volta di eden privati come ospiti perpetui di presunte "comunità agresti" ed "ecovillaggi", per scoprire a 30-40 anni di non poter essere affatto liberi di progettare e realizzare nulla secondo la nobiltà del proprio spirito, senza terra propria ovvero soldi propri.
Facebook era periodicamente attraversato da tali infelici testimonianze di vita, spesso pure urticanti (a quell'epoca la censura era ancora un TABU'). Ma anche dal vivo, era possibile incontrare wwoofer e/o ospiti permanenti stanchi di quella vita lì, attratti da quella vita lì, bloccati in quella vita lì... 
Consigliai pertanto a quella madre di pazientare, nella fiducia che le teste rubate allo studio, sarebbero tornate alla casa-madre non appena la sicura realtà del burrone e del fiume in fondo alla permacultura, gli si sarebbe parata davanti; e al figlio di non farsi ingannare dai grandi occhi di smeraldo di un demone femmina, giacchè per quanto sia effettivamente buono il servizio che rende, anch'ella pretenderà infine il suo PAGAMENTO.

E tu, quanti soldi tieni?

La storia del pifferaio magico è ricca di dettagli interessanti, che possono essere adattati alle storie di questi pellegrinaggi in permacultura.

Nella favola, mentre il demone rubava le anime, gli adulti erano riuniti in chiesa a pregare...
La permacultura quindi "rapisce" giovani e infanti, ma nel frattempo gli "adulti" - i permacultori esperti - fanno quello che i bambini non possono ancora riconoscere e capire: lavorare per guadagnare soldi con cui comprare case e terreni.

Tu ancora non lo capisci - scrissi al figlio della madre - ma se indovini il titolo di studio e grazie ad esso troverai un buon lavoro, a 30-40 anni potrai fondare l'ecovillaggio che sogni invece di mendicare minestre come cantore itinerante presso gli ecovillaggi che sogni.

Il pifferaio rinchiuse tutti i bambini in una "caverna".
E cos'è questa "caverna", se non l'ecovillaggio misterioso che nessuno degli "adulti" ha mai visto ma di cui tutti i bambini sperduti parlano, perchè l'avrebbero trovato, vissuto e piacevolmente abitato?
Di tali bambini non si seppe più nulla, ma tutto il paese - si racconta - giunse in soccorso dei rapiti, grazie a un bambino zoppo che non riuscendo a tenere il passo con gli altri, rimase sempre più indietro, finchè perse la congrega e non gli rimase che fare ritorno al vecchio paese. Ma ormai conosceva la strada percorsa dal pifferaio!

Ebbene questo "bambino zoppo" sono tutti i wwoofer avanti negli anni, eterni ospiti e permacultori infelici di questi presunti ecovillaggi che tornano su facebook a dire agli altri quante cose tristi e brutte hanno trovato su quella strada.

Altre versioni della favola parlano non di un pifferaio "di verde - come la speranza - vestito", ma "vestito di ogni colore".
E cos'è la permacultura, se non quel discorso intelligente che seduce e rapisce ogni suo più attento ascoltatore, giacchè tra le sue tante versioni - urbana, naturale, pagana, anarchica, sciamana, integrale, organica o accademica - ognuno vi riconoscerà il proprio colore preferito?

Come tutta Hameln è fino ad oggi rimasta come magicamente imprigionata nella sua favola, così anche le vite di coloro che sulla via della permacultura si incamminarono, da quella notte in poi non potranno che ruotare intorno i concetti di "efficienza", "resilienza", "risparmio", "riciclo", "produzione", "feedback", "osservazione", "progettazione" ed incantesimi vari, di cui lo sfortunato vedrà le trasparenti orme ad ogni passo della vita.
Forse la "via di fuga" è interiore (e non è un corso di "permacultura interiore").

Il pifferaio prometteva a tutti la realizzazione dei desideri. Ma i topi perirono, tutti; i bambini invece furono salvati.
Ora, chi sono i "topi" in permacultura?
I "topi" sono coloro che grattano sulle pareti delle case di città, per trovarvi fessure da abitare.
Non hanno il coraggio di lasciare la città, e nemmeno lo potrebbero, senza una guida... senza un piffero magico. Ma anche allorquando ne trovassero uno e lo seguissero, la loro stessa natura di topo, stupida e cieca ai richiami dell'avidità, impone loro di finire l'esistenza annegati in un vorticoso fiume di cristalline parole.
I bambini, invece, sono una COMUNITA'.
Finchè esisterà uno "zoppo" che torna indietro ad avvisare gli altri di tutte le difficoltà incontrate, il sogno di una terra verde, bellissima, dove il male è sconosciuto, potrà ancora realizzarsi. Ma in una terra nuova, diversa e lontana dagli inganni precedenti.

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La colomba della pace vola di sito in sito. Aiutiamola a farle fare il giro del mondo portandola anche nel nostro spazio web! Questa è arrivata qui MERCOLEDI' 15 MARZO 2017, alle ore 14:57 da www.toscanafantasy.com
NOTE A PIE' DI PAGINA

1 Senza i social, i siti, sebbene ricchi di sugegstionanti informazioni, erano "statici", come "castrati": il loro fiore non poteva aprirsi, il loro nettare non poteva volare al sole a dorso di qualche ape operaia, e nessun miele poteva prodursi. I webmaster che vogliono fare a meno dei social o che sono da essi , sono come semi che non germogliano.