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Raccolta-fondi per l'acquisto di un essiccatore domestico da assegnare il 30 gennaio 2024 tramite VOTAZIONE ONLINE ad una delle seguenti COMUNITA' ECOLOGICHE
Le calze costano molto poco in Occidente. L'uomo comune allora esclama:
"Che grande progresso!"
L'economista risponde:
Merito del libero mercato che, attraverso la libera concorrenza, ha abbassato i prezzi fino a questo punto!
Il buon permacultore all'inizio storce il naso, avverte puzza di bruciato! Ma non vede nessun rogo, anzi! Sicchè brancola qualche momento nell'incertezza finché non giunge in suo soccorso la permacultura accademica che gli atterra affianco con grandi ali bianche e con voce materna gli ricorda:
Lavora con e non contro!
Come d'incanto la puzza di bruciato svanisce e capisce che quelle calzette ad 1 euro fabbricate in Vietnam e spedite su un razzo sono una occasione e non una distorsione di ogni mercato organico, naturale, locale.
Il permacultore infatti accetta i cambiamenti e li usa in modo creativo, ed il primo cambiamento che ha accettato, è la deportazione dei propri avi dalle campagne alle industrie, seme di ogni urbanizzazione, inizio di ogni allontanamento dalla politica di autosufficienza, dissoluzione di ogni processo produttivo guidato dal basso.
A questo punto per il permacultore accademico il passo successivo diventa nitido, facile, illuminante:
Se le calzette costano solo 1 euro, il pane solo 50 centesimi e i mobili solo 50 euro, devo guadagnarmi soltanto la modica somma di 51.50€ per farmi casa e sopravvivere!
E continua:
Vendendo un corso di saponificazione a 50 euro e un cerchio sciamanico a soli 10 euro a persona, arricchirò il mio prossimo e al tempo stesso guadagnerò un surplus per costruire se non la casa dei miei figli, almeno quella mia e di mia moglie!
Mi spiace, nessuno ha proposto la promozione di un prodotto autoprodotto in questa sezione
Bene.
Ora facciamo permacultura ORGANICA, per costruire una rete ORGANICA e non una appendice infiammata del City System.
Come ci suggerisce questo articolo, è meglio che le calzette vengono autoprodotte da ogni paese!
Per quale terribile motivo?
Si domanda sconvolto l'economista occidentale.
Perché in questa maniera il profitto del CALZOLAIO DEL MONDO sarà ripartito tra tutti i paesi; tutti i paesi potranno PERSONALIZZARE il proprio modo di fare calzette, saranno un pò più ricchi, un pò più liberi, un pò più creativi, un pò meno disoccupati, un pò più protetti e indipendenti il giorno in cui per i cambiamenti climatici il venditore mondiale di calze dovesse decidere di alzare il prezzo a 50 euro a calza.
SE LA PRODUZIONE È AUTOMIZZATA, L'IMPIANTO NON DEVE ESSERE UNO PER TUTTO IL GLOBO, MA UNO PER OGNI PAESE, FISIOLOGICAMENTE VICINO ALLA COMUNITÀ LOCALE.
Una rete di permacultura ORGANICA si crea quindi dapprima IMPONENDO DAZI ovvero bloccando le importazioni invisibili di cibo e cose da tutte le parti dell'universo.
Se siamo una comunità naturale e non statuale, una rete di permacultura organica si crea PARLANDO E DECIDENDO INSIEME DI CHIUDERCI TANTO PER COMINCIARE AD 1 SOLO PRODOTTO.
Ad esempio, noi come comunità sociale scegliamo adesso di non comprare mai più calzette, ovvero di non importarle, ovvero di non farle entrare dall'esterno all'interno della NOSTRA rete.
A tale scopo, noi compriamo insieme un filatoio per produrcele e distribuirle tra di noi a PREZZO DI REALIZZO oppure, se lo si ritiene opportuno, con un sovrapprezzo (profitto aziendale) accettabile (democraticamente votato).
IL MEZZO DI PRODUZIONE
DEL BENE DI MASSA (M.P.B.M)
DEVE ESSERE DI
PROPRIETA POPOLARE
NON PRIVATA!
Privati sono i lavoratori che vi lavorano intorno e la privatizzazione tocca il bene prodotto (la calza), non l'attrezzo che consente di produrla.
Per il bene "fragole", più facile da produrre rispetto ad una calza, il M.P.B.M è l'estensione di terra, non un vero e proprio macchinario, ed una comunità organica socializza ovverro sprivatizza anche quella, perchè...
Se sei un "custode della terra" e non il Bill Gates dei poveri, dovresti anche poterlo dimostrare. Verba volant scripta manent!
In questa maniera si comincia a creare una alternativa sociale reale in permacultura e non solo spirituale.
by Le sintesi di Giada
1. Compravendita di Saperi Bio & CORSI di tutti i generi (come al Super Mercato);
2. Visite all'ecovillaggio con ticket di ingresso a 15 euro (come a un museo);
3. Baratti umorali e scoordinati. Beni, servizi e persino cerchi sciamanici in "Economia del Dono" (il dono deve essere pagato alla tariffa pre-stabilita dal "donatore");
4. Proprietà PRIVATA sempre e comunque, e sempre e comunque ricerca di forza lavoro gratuita a tempo indeterminato. "Nuovo Mondo" come feudalesimo rinnovato col wwofing e il biologico.
5. Spiritualità fondata su "Le Vibrazioni" e il "Mantenere Alta l'Energia" che in chat solitamente sfocia in conversazioni catatoniche (noiose) ovvero in palpabile assenza di pensieri critici e luci razionali. Come su facebook, anche qui il diverso & controverso viene bandito da presunti "Maestri di Vita" chiamati anche "Facilitatori".
6. L'illuminata Estasi del Budda sotto il fico aborrisce i "GIUDIZI" anche sensati, anzi più intelligenti e ben argomentati sono, tanto più turbano "La Pace", più il facilitatore è chiamato a "proteggere la community" bannando il diverso & controverso e facilitandosi, così, le giornate.
7. Visione politica nulla e/o violentemente rigettatta. La democrazia è cosa buona e giusta, ma non deve essere imposta per legge e tantomeno tramite statuto associativo interno. Gli ecovillaggi (e soprattutto i loro proprietari di terra) devono restare "liberi" (dalle norme e dalle critiche).
E G O V I L L A G G I
Durerà ancora molto questa situazione?
Dove parlare dell'elefante nella stanza senza essere censurati da ecoanarchici fondamentalisti?
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